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Finalmente, è incarico del comandante della riserva a cavallo, durante l’appiedamento di garantire la sicurezza dei cavalli scossi, a mezzo di posti d’avviso collocati in punti favorevoli.

Laddove però si manifesta spiccato il carattere dell’iniziativa e che costituisce la pietra di paragone di una cavallerìa, si è nel passaggio degli ostacoli, ed in ispecie dei terreni difficili. In tali circostanze, vediamo generalmente, tanto i riparti quanto gli individui, tendere a passare l’uno dietro all’altro, come i montoni di Panurgio; ciò che è la negazione d’ogni iniziativa, e l’errore più grave che possa commettere una cavalleria; giacchè così operando, il passaggio dura un’eternità, la colonna si allunga enormemente, e si protrae indefinitamente la crisi durante la quale il riparto è paralizzato d’ogni sua azione.

A partire invece da ogni singolo riparto, da ogni singolo individuo, è necessario che ciascuno provveda ad aprirsi, a cercarsi per suo conto un passaggio, allargandosi sulla fronte e non allungandosi in profondità, salvo a ricostituire il proprio riparto appena siano cessate le difficoltà del terreno. Sarà solo col regolarsi in tal modo che si vedranno le masse allargarsi, sconnettersi, restringersi, riformarsi, con calma, in silenzio, senza sensibile arresto, senza comandi, e quel che più monta, sempre pronte al cenno del comandante, a parare qualsiasi eventualità. Quivi adunque si parrà la vera disciplina, nonchè l’abilità di una truppa e si proverà la sua solidità.

Io non nego che anche pel passato si sia fatto uso dell’iniziativa e dell’imitazione, ma non in quella misura che io ritengo necessaria per poter manovrare, senza comandi, sui nostri terreni; e le circostanze suaccennate, che avrei potuto moltiplicare all’infinito, nelle quali spessissimo vediamo non applicarsi nessun atto d’iniziativa e d’imitazione, sono là ad attestarci che queste qualità non possono essere lasciate all’arbitrio degli individui, ma che vogliono invece essere sancite e sviluppate in sommo grado in virtù dei nostri regolamenti, tanto nel comandante in capo, quanto nell’ultimo soldato.