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sulle evoluzioni della cavalleria | 121 |
verte in un sistema rigido e tardo, un nucleo di riparti snodati ed indipendenti, quali sono appunto gli squadroni.
l cambiamento di fronte, l’ho già accennato e torno a ripeterlo, risponde al bisogno di parare un attacco che si presenta in direzione obliqua, ond’è necessario che si abbiano anzitutto e sollecitamente gli squadroni nella nuova direzione.
Non è però col girare su enormi archi di circolo, come si vede in figura, che ciò si potrà ottenere; inquantochè oltre ad essere questo movimento lunghissimo, v’è l’aggravante che nessuno squadrone è al caso di fronteggiare l’attacco sino a tanto che l’intero reggimento non ha compiuto la conversione. L’ideale da raggiungersi è invece che: il comandante, senza tanto specificare andature e cambiamenti diagonali, si slanci nella nuova direzione, seguito dal riparto centrale, e che tutti gli altri imitino il movimento, cambiando dapprima direzione alla fronte e portandosi poscia sulla linea ed al giusto intervallo, di galoppo e pel più corto cammino.
La fronte, in tal modo, si cangia da se sul centro anzichè su di un’ala, senza comandi o tutto al più col comando o suoneria: fronte al nemico, senza perdita di tempo, di quel tanto