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nella nebbia 115

nebbia, senza poter trovare la sinistra del corpo di battaglia — sviato verso destra — e senza vedere altro che la fastidiosa nube d’attorno a sè, fu assalita da fronte, da manca e poi anche da tergo da masse di nemici a cavallo e a piedi, e si trovò avvolta da una procella di urli, di fuoco, di spai, di giannizzeri.

Sembra che lo stesso avvenisse poco dopo anche alla seconda schiera, che forse non aveva ancora compiuto il suo schieramento.

Troppo poco sappiamo di ciò che avvenne da quella parte. Sappiamo bensì che almeno una buona parte dei reggimenti del Montecuccoll e del Nàdasdy cedettero e si disordinarono; che travolsero dieci compagnie di granatieri mandato a sostenerli dalla seconda schiera della fanteria; che altro aiuto efficace non poterono avere, sempre a motivo della nebbia; che reggimenti o squadroni, ridotti ad agire per proprio conto, retrocedettero per la via già percorsa, verso il trinceramento, verso il Danubio, ed altri invece a destra indietro, verso e dietro l’ala sinistra della prima schiera della fanteria; che insomma i Turchi ebbero vantaggio da quel lato e capitarono sul fianco alla fanteria, dalla quale però furono trattenuti e respinti.

Dovette essere una gran confusione d’ambo le parti sin verso le 8. Ci si dice che uno stuolo di spai comparisse vicino al Danubio, molto dietro all’estrema sinistra dell’ordine di battaglia degli Imperiali e minacciasse il ponte, e che fosse ricacciato da un reggimento di corazzieri della seconda schiera. Non si potrebbe capire come mai i Turchi non approfittassero di quel momento tanto favorevole a loro se non si tenesse gran conto dell’effetto della nebbia — anche qui — e della mancanza di direzione.


Erano le 8. Il Principe Eugenio usciva con tutto il suo seguito dal vallo e si fermava dinanzi al Regal, sul dorso displuviale che ascendeva a poco a poco alla altura ov’era la grande batteria di destra del Turchi, obbiettivo primo della battaglia nel disegno di lui. Nulla, o quasi nulla sapeva egli ancora dello andamento della pugna, nata e cresciuta senza ch’egli ne avesse dato il cenno, assai prima ch’egli lo volesse. Doveva bensì aver sentore del non felice procedere dello attacco principale all’ala sinistra, di cui voleva ora appunto prendere cognizione. Quella maledetta nebbia!... Ma egli era l’uomo che non si lascia sgomentare dalle