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nella nebbia 111

diremo che il vero genio sa indovinare in quali casi quel perdono sia sicuro.

L’ala destra invece aveva, almeno da principio, il suo fianco esterno (destro) assicurato dalla Sava vicina.


Erano 12 reggimenti (80 squadroni) per ciascuna ala, 6 in prima e 6 in seconda schiera.

Ala destra.

1a schiera: Generale di cavalleria barone von Ebergényi, 3 reggimenti corazzieri e 3 dragoni (42 squadroni).

2a schiera: Generale di cavalleria conte De Mercy, 4 reggimenti corazzieri e 2 dragoni (38 squadroni).

Ala sinistra.

1a schiera: Generale di cavalleria conte Montecuccoli (figlio del celebre Feld-maresciallo Raimondo Montecuccoli), 3 reggimenti corazzieri e 3 dragoni (38 squadroni).

2a schiera: Generale di cavalleria conte Nàdasdy, 5 reggimenti corazzieri ed 1 dragoni (42 squadroni).

Il comandante generale della cavalleria, Feld-maresciallo conte Giovanni Pàlffy, era il primo nell'armata d'Ungheria, dopo il Principe di Savoia, che aveva per lui grandissima stima ed amicizia. Parrebbe che il posto di questo abile, ardito e prode generale dovesse essere in quella occasione all’ala sinistra.... e invece lo vediamo andare alla destra; non sappiamo perchè. Così all’ala sinistra venne a mancare quella forte unità di direzione e d’impulso di cui avrebbe avuto tanto bisogno.

Verso la mezzanotte le truppe presero le armi e si formarono nei loro luoghi di adunata nello interno del campo, senza il minimo rumore, rischiarate da un bel lume di luna. Il Principe Eugenio cavalcava dinanzi alla loro fronte, con un gran seguito di personaggi principeschi (quarantadue!) e gentiluomini d’ogni parte d’Europa, e incoraggiava i soldati con acconcie parole.

Circa le 1, cominciò ad uscire dal trinceramento, in gran silenzio, la cavalleria delle due ali. Non poco tempo ci dovette volere, perchè pare che vi fosse un solo sbocco per ciascuna ala.


Andiamo all’ala destra.