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Il fattore economico, risultante dalle condizioni sociali attuali come il più importante e solo destinato a poter influire beneficamente sull’ulteriore sviluppo sociale, è, secondo l’A. — e secondo la neo-fisiocrazia — , il fattore terriero. L’A., esaminato lo sviluppo dell’industrialismo che ritiene anormale, vuol dimostrare come sia invece secondo natura lo svolgersi del sistema economico sulle basi dell’agricoltura. Migliorata la cultura della terra — specialmente coll’induzione azotica Solariana — e intensificatala, l’ampliata produzione influirà beneficamente sulla soluzione della questione sociale.

Il fattore economico, indubbiamente importante come fattore sociale, non dev’essere considerato in tutta la sua complessa integrità? Se è importante il fattore terriero forse prevalente.... — quale importanza non ha assunto l’industrialismo! Ad un benefico sviluppo sociale coopererà certo lo svolgimento dell’agricoltura, (forse anche attirando parte delle attività che esuberantemente impiegate nell’industria produrrebbero crisi dannose), ma lo sviluppo industriale è arrestabile — o ne sarebbe utilmente desiderabile l’arresto — o non ne può essere pure benefico l’ordinato, armonico sviluppo! La nuova fisiocrazia sia elemento — col valore attribuito nel sistema di materialismo storico accettato dall’A. — del benessere sociale: si hanno da escludere altri elementi?



Riviste Francesi.


Revue Philosophique. (Juillet et Septembre 1907). — F. Le Dantec, «L’ordre des sciences». Rileva come il progresso della scienza sia consistito nel sostituire via via, a ricerche e documenti di valore personale, cioè dipendenti dalla natura psichica particolare dell’osservatore, ricerche e documenti di valore il più possibile impersonale, basati sulle misure. Nel periodo prescientifico a documenti di valore personale, o tappa «psicologica», difficile fu accorgersi della stretta dipendenza reciproca delle diverse proprietà o qualità sensibili dei corpi, relative ai diversi sensi. Il riconoscimento di questa interdipendenza, e il conseguente possibile riferimento dei cambiamenti subiti da una qualunque di queste proprietà ai corrispondenti cambiamenti d’una sola di esse, quella pertinente al senso della vista, permise all’uomo di ricondurre le misure di tutte le diverse proprietà dei corpi a semplici letture di scale graduate, e, in seguito, di descrivere tutti i fenomeni del mondo esterno, quale si fosse il senso che caso per caso ne venisse ad essere maggiormente od esclusivamente influenzato, come variazioni di forma o movimenti, «di