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le due leggi fondamentali della sociologia 343


qui, come altrove in Etica, noi ora non vediamo più tali fatti come generalizzazioni isolate, ma come elementi di un ampio movimento includente molti altri sviluppi di specie simile, tutti soggetti a quest’unico principio regolatore e sovrano. Non vi sarebbe spazio sufficiente in questa Rivista, ed a maggior ragione non v’è in un compendio di questa natura, per sviluppare il principio in tutte le sue applicazioni all’etica, ma ognuno può benissimo applicarlo per proprio conto, in questa scienza, a un vasto ordine di fatti analoghi.


V.


Se noi applichiamo la nostra legge sociologica alle altre scienze sociali, essa continua a darci ugualmente efficaci risultati. Prendiamo la psicologia in rapporto alla filosofia sociale. Noi possiamo subito scorgere la natura del problema col quale la vecchia psicologia deve attualmente lottare. Noi possiamo perfino predire con qualche certezza in qual direzione si muoverà il futuro suo svolgimento. Nell’Etica di Aristotile, l’idea fondamentale è l’identificazione di individuo e di Stato. La stessa concezione si afferma nella psicologia moderna nella sua applicazione alla filosofia politica, quantunque vi si sia giunti per diversa via; cioè per mezzo dell’esame acuto e dell’analisi accurata del contenuto della mente individuale. Ma il secondo passo è stato generalmente di considerare la Società unicamente come una somma di queste menti, e di trarre da questo concetto ogni deduzione e conclusione. Noi possiamo scorgere la natura delle difficoltà in cui si dibatte questa proposizione e perchè venga mossa l’accusa che essa non abbia dato fruttuosi risultati. È il metodo che è errato. Se noi teniamo presente la nostra legge sociologica, noi intendiamo immediatamente che il processo sociale deve avere proprie leggi e una propria psicologia, e che sono queste che si impongono gradatamente ed ovunque all’individuo e che, in ultima analisi, guidano perfino lo sviluppo della mente umana. Uno dei temi filosofici più discussi, al giorno d’oggi, in Inghilterra e in America, è quello colà conosciuto col nome di Pragmatismo, e in Inghilterra col nome di Umanismo: il primo rappresentato da William James, il secondo dallo Schiller. Il James ha provocato infinite discussioni affermando che il nome di verità spetta a tutte quelle proposizioni che riescono a procurarci fede, e che vi riescano per mezzo