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le due leggi fondamentali della sociologia 337


l’Economia rurale, la legislazione a favore delle classi meno abbienti e la legislazione operaia, i salari e moltissime altre analoghe questioni son state fatte oggetto di speciale studio e di ampie ricerche; e i particolari di tutti questi soggetti sono intimamente collegati con la sociologia. Ma il sociologo sa bene che lo studio anche di tutti questi soggetti raggruppati insieme, ancora non costituisce la scienza della sociologia.

D’altra parte lo studioso che si occupa di una particolare ricerca pratica, spesso si rivolge al sociologo. «Ecco» suole egli dire, «io spendo l’intera mia vita nella investigazione dei particolari di un singolo soggetto. E come si può oggi d’altra parte pretendere di trattare con competenza tutti i risultati scientifici sopra i quali si ritiene basata la sociologia?» Il sociologo sente tutta la gravità dell’interrogazione; ma però egli sa che questa non è se non una difficoltà inerente ad un periodo transitorio del sapere. Poichè nulla è oggi più evidente per lui del fatto che la quasi infinita varietà e complessità di particolari che noi incontriamo nelle scienze sociali è compatibile con una rimarchevole semplicità dei principi fondamentali.

Ciò si è verificato anche in scienze che precedettero la sociologia. Sarebbe impossibile, per esempio, concepire qualche cosa di più intricato del complesso dei particolari che scopre l’osservatore studiando gli spazi planetarî; l’infinita varietà di mondi, di forme, di distanze, di moti, di apparenze. Ciò non pertanto la complessità delle evoluzioni stellari, con tutti i moti dei mondi e i loro periodi, tende ad essere ridotta ad una ordinata semplicità per virtù della scoperta della legge di gravitazione universale e dei pochi altri principî che con quella sono in correlazione. Lo stesso dicasi della biologia. La varietà delle forme, delle specie e delle funzioni era infinita. La complessità della vita appariva estendersi oltre i confini dell’intelletto umano, incompatibile con l’esistenza di una legge organizzatrice universale. Non sembrava che alcuno potesse con competenza trattare i risultati di tante scienze. La Chimica, la Botanica, la Zoologia, la Storia, la Politica e tutte le scienze sociali trattavano aspetti varî della vita. Eppure toccò a Darwin, il quale non era nè un chimico, nè un botanico, nè un zoologo e neppure un professore di alcuna scienza sociale, quantunque fosse bene al corrente dei loro ultimi risultati, di trovare in un dettaglio economico la guida

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