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310 | rivista di scienza |
pazioni rivolte altrove non gli avessero impedito di provare verso la persona che gli passava dinanzi quelle stesse sensazioni affettive, che provava ora verso l’immagine, questo addentellato, questa porzione comune di sensazioni, ora non gli sarebbe mancato, e l’avvenimento gli sarebbe stato senz’altro «cosciente».
Dunque, riassumendo tutto il sin qui detto, parrebbe potersi ammettere, che non si può parlare della «coscienza» d’uno stato psichico per sè stesso, bensì, soltanto, della «coscienza» che uno stato psichico attuale ha d’uno stato psichico passato; e che tale caratteristica di «cosciente» di uno stato psichico passato, ora rievocato, rispetto ad un altro attuale, si riscontri ogni volta che si abbia la coesistenza, almeno durante un certo tempo, del primo col secondo, e la sovrapposizione o fusione, solo parziale, dell’uno coll’altro; sovrapposizione o fusione parziale, che però è necessario si verifichi principalmente per la parte affettiva dei due stati psichici.
Possiamo grossolanamente rappresentarci questa sovrapposizione o fusione parziale di due stati psichici, come il venire a combaciare o coincidere, solo per un certo tratto a comune, delle rispettive zone cerebrali alla cui attivazione sono dovuti questi stati psichici, cioè quello rievocato e quello attuale. Ove va notato, che la zona cerebrale alla cui attivazione è dovuto lo stato psichico ora rievocato sarà quella stessa attivatasi in passato quando questo stato psichico si produsse per la prima volta.
Talvolta, in ispecie nei fenomeni d’introspezione, se lo stato psichico passato, cosciente rispetto a uno stato psichico nuovo, è appena trascorso o perdura ancora durante la formazione di quest’ultimo, tanto da dare l’illusione che i due stati psichici siano contemporanei e si confondano in uno stato psichico solo, ci riesce più difficile accorgersi che anche in tal caso si tratta di coscienza d’uno stato rispetto all’altro, e si parla allora, sebbene ora pure erroneamente, di stato psichico «cosciente per sè stesso».
Dal carattere cosciente d’uno stato psichico rispetto all’altro, si passa facilmente al carattere cosciente, gli uni rispetto agli altri, di tutta una serie di atti o di stati psichici successivi. Si ha una tal serie, quando, rispetto allo stato psichico attuale appare come cosciente uno stato psichico