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308 rivista di scienza


nel cassetto che chiudo a chiave; talvolta questo atto di chiudere a chiave il cassetto mi appare in seguito come «cosciente»; tal’altra, se mentre lo compio sono tutt’ora preoccupato da quanto è stato poco prima per me materia di riflessione, l’atto mi appare in seguito, invece, come «incosciente». In questo secondo caso, mi viene spesso il timore, appena uscito dal mio studio, di non averlo compiuto, e non essendomi possibile di rammentarmi se l’ho effettivamente eseguito o no, sento il bisogno di tornare indietro e, il cassetto essendo privo di maniglia, di sincerarmene riaprendo quest’ultimo e chiudendolo di nuovo. Il desiderio che ho di raggiungere l’intento del cassetto chiuso a chiave, desiderio che si esplica nell’attenzione che pongo che il fine venga effettivamente raggiunto, accompagna questa volta il mio atto, il quale, uscito che sono di nuovo dal mio studio, mi appare ora come «cosciente».

Notiamo, che, anche mentre richiudo la seconda volta il cassetto a chiave, l’atto consimile precedente perdura a parermi incosciente; eppure si riproduce certo ora lo stesso complesso di sensazioni visive, uditive, tattili, muscolari, ecc., che deve avere accompagnato l’atto uguale compiuto alcuni momenti prima. Anche una così grande porzione in comune di sensazioni puramente percettive, non è dunque sufficiente a rievocare un atto pure di pochissimo precedente e a rendermelo cosciente.

Ed, invece, come mai, se il desiderio di raggiungere l’intento del cassetto chiuso a chiave ha accompagnato la seconda volta l’atto corrispondente, quest’ultimo, uscito che sono di nuovo dal mio studio, mi appare ora come cosciente? Nessuna porzione in comune di sensazioni percettive esiste più che possa riallacciare il mio stato psichico di quando mi trovo fuori del mio studio a quello di quando chiudevo il cassetto. Eppure, se ora mi domando di nuovo con interesse se ho chiuso il cassetto, subito il mio atto mi ritorna alla mente e ne ho la più completa coscienza.

Parrebbe, dunque, che fosse questo complesso di sensazioni affettive, relative al fine desiderato, od un complesso equivalente di sensazioni emotive in genere, che costituirebbe precisamente quella porzione di sensazioni in comune, fra uno stato attuale ed uno passato che si tratta di rievocare, necessaria e sufficiente a rievocare questo stato passato e a farlo apparire come cosciente.