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294 | rivista di scienza |
La proposizione ora enunciata circa l’interdipendenza fra il bisogno di luce delle piante e la temperatura media che le circonda, non vale tuttavia generalmente. Quando, al principio dei miei studi sulla utilizzazione della luce, ricercavo il bisogno di luce nelle piante a secondo che salivasi dal piano ai monti, credevo che la relazione sopra enunciata valesse anche in questo caso. Tuttavia, siccome le mie osservazioni non riguardavano che altezze poste a meno di 1000 metri sul mare, nutrivo un certo dubbio sulla possibilità di generalizzazione di questo principio, e questo fu il motivo che mi spinse ad estendere le mie ricerche sul bisogno di luce delle piante ad altezze molto maggiori, pure coperte di vegetazione.
Infatti trovai in America, da prima, la conferma di ciò che io avevo già stabilito per diverse piante in Europa: che cioè, fino a un determinato limite, l’utilizzazione della luce cresce con l’altezza sul mare. Poi l’utilizzazione relativa della luce nelle piante, e infine l’assoluta, diviene costante. Il primo fatto si può spiegare facilmente: il rimanere costante della utilizzazione relativa della luce con l’aumentare dell’altezza sul mare sta ad indicare che l’utilizzazione assoluta continua a crescere, solo più lentamente. Ma la seconda quistione è rimasta fin qui un enigma.
Invece si potè constatare con l’osservazione immediata un fatto parimenti importante nel riguardo biologico; che cioè col crescere dell’altezza sul mare la pianta si sottrae a una parte della luce che le affluisce. Col crescere dell’elevazione sul mare cresce l’intensità dell’irradiazione diretta del sole, mentre la luce diffusa diventa sempre meno forte. Col salire alle grandi altezze sul mare le conifere prendono l’habitus cipressiforme, e lo prendono perfino i pini, che, nei luoghi più bassi, hanno una chioma arrotondata.
Con tale conformazione questi alberi si difendono contro l’intensa irradiazione diretta, che emana dal sole alto sull’orizzonte. Anche la luce diffusa più intensa, ossia quella che giunge dallo Zenit (la luce alta) non ha nessuna parte nella vita di questi alberi cipressiformi; essi sono invece segnatamente influenzati dalla luce bassa, e dalla irradiazione solare proveniente dalle posizioni medie e inferiori del sole.
Ma nello studio del bisogno di luce delle piante non mi ha interessato soltanto il lato teoretico del problema, prevalentemente biologico e riguardante la geografia delle piante.