Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
292 | rivista di scienza |
Il primo, colla sua geografia vegetale a base di fisiologia vegetale, e il secondo, colla sua geografia vegetale ecologica, hanno posto tanto l’uno che l’altro in prima linea, nella ricerca della diffusione dei vegetali sulla superficie terrestre, l’elemento climatologico ed edafico. Che gli studi sulla utilizzazione della luce possano essere utili a tale indirizzo è evidente, perchè, dato questo indirizzo geografico, essi tendono appunto a stabilire la relazione del clima luminoso con la vegetazione. Lo Schimper ha riconosciuto subito la fecondità delle mie ricerche fotometriche nel campo della fisiologia vegetale e ha già posto i primi risultati di queste mie ricerche, pubblicati da circa dodici anni, a base del capitolo della sua opera relativa alla influenza della luce sulla diffusione delle piante.
Queste ricerche per la misurazione della luce da compiersi in aiuto della geografia botanica richiedevano grandi viaggi.
Durante questi ultimi quindici anni, questi studi mi spinsero in Egitto, in India e a Giava, e poi di nuovo nell’alta Europa settentrionale, fino allo Spitzberg; infine nell’America settentrionale dove tentai di determinare la relazione fra le condizioni di illuminazione date dall’altezza sul livello del mare e la diffusione delle piante.
In questi studi si trattava di trovare un profilo altimetrico il quale si innalzasse a partire dal livello del mare, o da altezze minime, salendo, per quanto possibile lentamente, fino ad altezze di circa 3000 metri coperte di alberi, e che, per motivi che spiegheremo subito, si mantenesse per quanto possibile nella direzione da Est ad Ovest. In Europa non mi fu possibile trovare un profilo altimetrico di tal genere. Dopo accurate ricerce geografiche riuscii a trovare quanto desideravo nell’America settentrionale. Dal Missouri (circa 200 m. s. l. d. m.) al corso inferiore e di qui al corso superiore dell’Yellowstone River si giunge gradatamente proseguendo sempre nella direzione da Est ad Ovest, ad altezze di circa 3000 metri, coperte di alberi. La necessità, affine di rendere possibile lo studio dei cambiamenti dell’utilizzazione della luce in relazione all’altezza sul mare, che il profilo dovesse mantenersi all’incirca nella direzione d’un parallelo terrestre, è dovuta al fatto che, come dimostrerò subito, anche con lo stesso mutare della latitudine geografica ha luogo un cambia-