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esiste nè l’una nè l’altro, ma un elemento vivente inseparabile chimicamente, morfologicamente e funzionalmente, il quale ha inoltre tutta una storia di metamorfosi che lo hanno condotto a diventare quello che è grazie anche all’intervento di organi ematopoietici speciali, mentre organi ematolitici particolari contribuiscono ad affrettarne la fine e a far entrare i materiali che lo costituiscono nel ciclo di altri metabolismi che corrispondono ad altre esigenze dell’organismo. In altre parole il corpuscolo rosso rappresenta una serie numerosa e complicata di problemi non solo come elemento isolato ma pure pei rapporti che fanno la sua vita solidale con quella di tutto l’organismo cui esso appartiene.

Così è pure della clorofilla; dovrò io rammentare le innumerevoli diversità di forma dei cloroplasti e delle cellule a clorofilla e la infinita varietà delle foglie a seconda delle speciali necessità di assimilazione delle diverse piante e delle varie condizioni di ambiente nelle quali esse vivono e come una pianta con insuperabili lenocini non solo distilli nei suoi fiori particolari profumi ed elabori speciali colori ma possa pure costruirsi gli organi della fecondazione ed i loro annessi con tali contorni da attirare quegli animali che servono come sicuri intermediari per la propagazione della specie?

Non vi è chi non intenda che potrei continuare indefinitamente con queste domande, perchè, pur eludendo la grave e tanto controversa e così fondamentale e forse universale questione della psiche, i problemi chimici e morfologici degli esseri viventi ed i rapporti che indissolubilmente li avvincono ci appaiono, essi veramente, senza fine e senza confine.

Ci è lecito dunque di sperare che là dove si sono mostrati impotenti i biologi, che ogni giorno più si manifestano consapevoli della immensità del mistero, valgano le intuizioni tratte dallo studio dei processi chimici per illuminare le tenebre che avvolgono i moventi dei fatti vitali? Potremo noi sottoporre le armonie della vita, le finalità dinamiche di essa (Driesch) a leggi come quelle delle proporzioni definite, degli equilibri chimici e delle velocità di reazione?

Dovremo noi considerare gli esseri vivi come semplici mescolanze di sostanze chimiche che si polarizzano in forme strutturali per condizioni che derivano principalmente da condizioni intrinsiche a queste sostanze, a somiglianza dei cristalli, o dai rapporti reciproci di questi composti fra loro?