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272 | rivista di scienza |
che à luogo in esso ed alla quale non concorre con i suoi elementi; si tratta di un’azione di presenza nella sua massima semplicità».
Questa constatazione importante di Berthelot e di Pean de St. Gilles, pare che sia stata dimenticata. Infatti nel 1887 Menschutkin inizio le sue famose ricerche, ponendo la quistione: «Non mostrano i cosidetti solventi indifferenti, un’influenza sulla velocità di trasformazione che noi vogliamo studiare?»
Per risolvere la questione, Menschutkin determinò la velocita di eterificazione in benzolo, xilolo ed esano; e trovò infatti che questa influenza è sensibile, per cui chiude così: «L’azione del mezzo, nel quale à luogo la reazione, anche se questo mezzo è, come suol dirsi, indifferente, non è insignificante; non è possibile, per così dire, rendere indipendente la reazione chimica, dal mezzo in cui essa si svolge. In ogni reazione chimica il mezzo, che nel nostro caso è il solvente, entra con un certo fattore».
Al riconoscimento dell’influenza del mezzo, Menschutkin à dedicato, fino alla sua morte, avvenuta di recente, una serie di ricerche tipiche; egli constatava che quest’influenza dipende «dalla composizione e costituzione chimica del mezzo», e, come Berthelot, ammetteva anch’egli che tra il corpo reagente ed il mezzo si abbia «una certa azione di contatto». Però nell’anno 1900 dovette riconoscere che «ancora tale influenza del solvente sulla velocità di reazione non è spiegata. Le proprietà fisiche dei mezzi liquidi presentano solo lontani rapporti con le velocità di reazione».
Ma lasciando da parte questi giudizi, vogliamo soffermarci un poco su quel problema. Se noi, in base alle misure eseguite da Menschutkin, ci domandiamo quali solventi esercitano la maggior influenza sulla velocità di reazione, sia ritardando di molto, o accelerando, troviamo che sono sempre gli idrocarburi (esano, benzolo, xilolo, ecc.) quelli che si trovano ad una estremità della serie, e precisamente si ànno in questi le più piccole velocità di reazione; l’altro estremo è rappresentato da alcooli e chetoni, nei quali la reazione va più rapidamente. Dunque anche per ciò che riguarda l’influenza sulla velocità di reazione per parte dei solventi si ripete la serie che noi abbiamo già incontrata parlando del «potere anomalizzante» in rapporto alle grandezze molecolari delle sostanze disciolte, come pure del potere dissociante e di quello solvente;