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analisi critiche e rassegne 219


RIVISTA DELLE RIVISTE.


L’Année psychologique. (1907). — H. Poincaré, «La rélativité de l’espace». Afferma che lo spazio deve intendersi come relativo in più sensi, anzitutto perchè non vi è modo di fissare in esso una posizione assolutamente fissa, poi perchè certe dimensioni potrebbero variare simultaneamente senza che ci fosse dato di accorgercene. Così p. es., secondo l’ipotesi di Lorentz-Fitzgerald, tutte le lunghezze si troverebbero contratte nel senso della traslazione dei corpi, senza che le esperienze ottiche o meccaniche possano mai rivelarci codesta contrazione. La relatività dello spazio può essere intesa in un senso anche più largo; «l’espace est en réalité amorphe et les choses qui sont dedans lui donnent seules une forme».

[A questa conclusione avemmo già occasione di contrapporre una critica di ciò che è lo spazio, per la quale si mostra che lo spazio significa soltanto «l’insieme di certi rapporti fra i corpi». Da tale punto di vista l’agnosticismo, accolto dal Poincaré, non ha più ragion d’essere, poiché manca l’oggetto assoluto, inconoscibile, ch’egli contrappone al relativo sensibile. L’ipotesi di Lorentz-Fitzgerald è un puro artificio analitico per eliminare quell’assoluto che è stato introdotto alle basi della teoria elettro-magnetica postulando un etere immobile; al qual postulato si riattaccano tutte le deduzioni concernenti la possibilità di mettere in evidenza il moto assoluto, che le esperienze ottiche hanno sempre smentito].


Revue de Metaphysique et de Morale. (Mai 1907). — E. Borel, «Logique et intuition en Mathématiques». Sostiene (contro Conturat) l’ufficio dell’intuizione nella costruzione matematica, rilevando che la Scienza matematica comincia colla scelta che l’intelletto opera fra le formule logicamente possibili.

[Alle considerazioni brillantemente svolte dall’A. ci sia permesso aggiungere un’osservazione relativa al campo dei «Principi», ch’egli lascia da parte, affinchè non si creda essere questo il campo proprio della Logica pura. Anche nelle questioni concernenti i fondamenti delle Matematiche, e soprattutto della Geometria, la cosa più importante è la discriminazione e la scelta dei concetti primitivi, e così anche in questo dominio le vere invenzioni o scoperte debbono essere riattaccate alla facoltà intuitiva: le vedute di Riemann si collegano alla più larga rappresentazione dei fatti dell’Analysis situs, la critica di Klein ad una purificata intuizione visiva dei rapporti della Geometria proiettiva ecc.].