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analisi critiche e rassegne 217


periodo refrattario, anche una stimolazione continua può avere un effetto motorio riflesso ritmico.

Tale questione non è stata ancòra risoluta, nemmeno dagli esperimenti di Carlson.

Fra gli stimoli ritmici normali, sarebbe in primo luogo da ricordarsi la periodica replezione delle cavità cardiache, la quale agirebbe, per la tensione delle pareti del cuore che inevitabilmente produce, press’a poco nel modo in cui la distensione delle pareti alveolari del pulmone stimola le fibre regolatrici del vago. Nel cuore vuoto estirpato e sospeso (alla maniera di Gaskell ed Engelmann), potrebbe ammettersi che il peso della leve agisca come il sangue che s’accumula e gravita sulle pareti del cuore in situ.

Fra gli stimoli continui, bisognerebbe in primo luogo mettere certi costituenti chimici del sangue. In un lavoro recente1 si afferma che il costituente chimico del plasma sanguigno, cui spetta l’uffizio d’intrattenere o ristorare il moto ritmico del cuore, è il cloruro sodico (verosimilmente i sodioioni).

E «it would seem that certain agents, such as the constant current, induction shocks, and mechanical tension, which have been considered capable of producing activity in heart strips, owe their power to the solution of sodium chloride used with them».

Accennerò, da ultimo, a un fatto che avrebbe potuto infirmare alquanto la teoria neurogena prima delle osservazioni del Carlson, ma che ormai non ha più valore. Io ho scoperto che i monconi venosi del cuore di Emys europaea eseguiscono due ordini di contrazioni ritmiche: alcune più frequenti, sincrone con le pulsazioni del cuore; altre meno frequenti, identiche con le «oscillazioni del tono» di Fano. Ora, le pareti di quelle vene contengono elementi muscolari striati trasversalmente ed altri lisci, e si può supporre, per ragioni che sarebbe superfluo qui ricordare, che ai primi siano dovute le contrazioni frequenti, e alle seconde le «oscillazioni del tono». Ma se tanto le une quanto le altre contrazioni non sono di natura miogena, ma debbono essere di natura neurogena, bisogna ammettere in quelle pareti venose resistenza di due specie di gangli, per le due specie di contrazioni. Queste due specie di gangli esisteranno, ma non sono ancora stati messi in evidenza.

Inoltre, la stimolazione del vago inibisce le contrazioni frequenti (per brevità e per analogia, dirò le sistoli venose), mentre aumenta le «scillazioni del tono»; e la stimolazione del simpatico inibisce le «oscillazioni del tono», mentre aumenta le sistoli venose.


  1. D. J. Lingle. - Restorers of the cardiac rhythm. Americ. Journal of Physiol., XIV, 5, p. 433, 1905.