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zioni neuro-muscolari», vale a dire su quei punti dove le fibre nervose penetrano nelle muscolari.

La fisiologia comparata non aveva portato finora alcuna prova indiscutibile a sostegno dell’una o dell’altra teoria, perchè in tutti gli animali il cuore è sempre accompagnato dai suoi gangli; anzi, in generale, può dirsi che, come il cuore, ogni altro organo contrattile viscerale è un tessuto di elementi contrattili e nervosi gangliari; si che la questione della genesi nervosa o muscolare dei movimenti così detti automatici di cotali organi (chè tutti ne presentano, se bene diversi siano per ritmo, intensità ecc.) comprende, in realtà, non solo i moti del cuore, ma anche quelli di tutti gli organi muscolari lisci. Qualcuno affermò che il muscolo liscio retrattore del pene (del cane e di altri animali), che pur eseguisce movimenti automatici, sebbene separato dal corpo, fosse privo di cellule gangliari. Ma questa affermazione ha subito la sorte di quelle analoghe di Engelmann riguardanti alcuni tratti dell’uretere, di certe vene ecc.; proprio a me, fautore della teoria miogena, per la quale ho lavorato e combattuto, è toccato dimostrare che nel M. rectractor penis del cane esistono cellule nervose gangliari. Nè ciò può far maraviglia, quando si pensi che formazioni muscolari liscie e cellule gangliari vanno sempre congiunte insieme, in qual siasi animale.

La questione sembrava giunta, come suol dirsi, sopra un binario morto, quando ecco, un fisiologo americano, il Carlson, trova il cuore d’uno speciale invertebrato, il Limulus poliphemus, in cui la massa degli elementi nervosi gangliari è disposta, rispetto al muscolo cardiaco, in modo da poterne essere facilmente separata senza ledere la parete muscolare del cuore. Era proprio il caso di esclamare: eureca!

La scoperta non rimase infruttuosa. Da varii anni il Carlson lavora su quell’organo singolare, ripetendo su esso tutti gli esperimenti fatti sul cuore degli altri animali; e già ha pubblicato più d’una dozzina di memorie sull’argomento, sfruttando sapientemente il prezioso materiale, che noi, del vecchio mondo, non possiamo utilizzare, perchè quell’animale non vive nei nostri mari1.

I resultati delle ricerche del Carlson sono disastrosi per la teoria miogena, bisogna confessarlo subito.

Estirpato il ganglio, ogni movimento del cuore, del resto integro, s’arresta per sempre. E non solo i moti cardiaci sono d’origine gangliare, ma la coordinazione dei medesimi e anche la

  1. Il Gaskell, a Cambridge, ne ha ricevuti numerosi esemplari, conservati in alcool, che gli son serviti per i suoi studii sul sistema nervoso ecc. del Limulus, e per le sue elucubrazioni circa l’origine dei Vertebrati; ed io nel suo laboratorio vidi, nel 1898, questi animali, quando ancòra non si conosceva la singolare struttura del loro cuore.