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le misurazioni fisiche e la teoria degli errori 11

ricerca sul grado di precisione esige speciale attenzione. Parliamo, a cagion d’esempio della novissima applicazione della telegrafia senza fili alla misura delle differenze di longitudine. È ben noto come, al dì d’oggi, si misuri la differenza di longitudine fra due luoghi A e B, la quale non è altro che la differenza dei tempi segnati, in uno stesso istante fisico, da due orologi regolati l’uno sul meridiano di A, l’altro su quello di B. Per mezzo dell’ordinaria telegrafia, una serie di segnali è inviata sia ad un apparecchio registratore del tempo (cronografo) collegato elettricamente coll’orologio di A, sia all’analogo apparecchio in B. Il paragone delle indicazioni dei due cronografi dà senz’altro la cercata differenza, quando, ben inteso, i due orologi siano esattamente regolati, quando si siano usati gli artifizii atti a garantire che i due istrumenti rispondano con eguale prontezza, quando finalmente, collo scambiare gli operatori nei due luoghi, si sia eliminato l’effetto di quella equazione personale cui abbiamo accennato poco innanzi.

Si è ora a cercato di fare l’analoga operazione per mezzo della radiotelegrafia1. In ciascuno dei due luoghi A e B si supponga collocata un’antenna atta ad influenzare nel modo ben conosciuto, un radioconduttore (coherer) incluso in un circuito elettrico. Un soccorritore (relais) posto su questo circuito chiude, ogni qualvolta l’antenna sia colpita da onde elettriche, un secondo circuito che va ad un cronografo e produce su questo il tracciamento di un segnale.

Ora si presentava la domanda. Questo nuovo organo, il coherer, è egli atto a funzionare come apparecchio di precisione? I fisici hanno tutte le ragioni di ritenere che attraverso al coherer l’effetto delle onde si trasmetta colla velocità della luce. Ma d’altra parte è da osservare che la inerzia degli apparecchi di questo genere ha sempre una influenza non trascurabile nella durata delle trasmissioni elettriche; ne sia prova il fatto che nelle determinazioni di longitudine già tante volte eseguite colla ordinaria telegrafia, il tempo occorrente per la trasmissione dei segnali è, per quanto piccolo, generalmente molto superiore a quello che competerebbe alla velocità di trasmissione della corrente; e la differenza è appunto dovuta alla inerzia degli apparecchi.


  1. Pubblicazioni dell’Istituto Geodetico Prussiano; Nuova serie, N. 31; Berlino 1907.