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la dinamica della divisione cellulare mitotica 129


e non per ragioni teoretiche, ma perchè ho veduto questi centri di attrazione».

Nelle pagine seguenti ci proponiamo di ricercare, per quanto è possibile, le forze che entrano in giuoco durante la divisione cellulare mitotica ordinaria, o, come di solito vien detta, della divisione per cariocinesi, e di distinguere le loro rispettive azioni negli stadii successivi del processo. In tal guisa ci proveremo ad indicare l’estensione e il valore delle nostre conoscenze attuali, e le lacune che debbono ancora esser colmate.

Con le poche figure, concesseci in queste pagine, non è facile poter dare un’immagine chiara dei fenomeni della divisione cellulare mitotica neppure alle più colte tra le persone colte che non siano già al corrente della cosa. Però le grandi linee del processo sono date dalla maggior parte dei trattati elementari di Biologia o di Fisiologia, e si trovano anche in molte opere semipopolari. Per conseguenza assumiamo che il lettore possegga una conoscenza generale del soggetto.

Avanti le ricerche di Fol tutto quello che si sapeva dei cambiamenti presentati dal nucleo e dal citoplasma era che il nucleo diventava indistinto, che una peculiare struttura a forma di manubrio si stendeva lungo l’asse della cellula, che due nuovi nuclei apparivano rispettivamente ad ogni estremità di questa figura e che la cellula si divideva perpendicolarmente all’asse. Ma in una dozzina di anni la maggior parte dei fatti che noi siamo per esaminare sono stati assodati in tutti i loro tratti essenziali e combinati in uno schema praticamente completo.

Durante la vita della cellula ossia nel corso del suo funzionamento, fra la sua formazione e la sua divisione finale, il nucleo, nella sua condizione funzionale — frequentemente chiamata «di riposo» — ha la seguente struttura (Fig. 1, A): dentro la parete nucleare sta un sottile straterello di protoplasma («nucleoplasma», «linina») che si continua con un reticolo della medesima sostanza, che sembra trovarsi in movimento più o meno continuo. Questo plasma si colora poco intensamente, se pure non si colora affatto, coi colori basici, ed è perciò chiamato «acromatico», ma in esso stanno dei granuli intensamente colorabili, chiamati «sostanza cromatica» o «cromatina». Oltre di queste sostanze troviamo nel nucleo una o più gocce sferiche di sostanza colorabile, libera nel

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