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la morte | 123 |
di Descemet), nei gatti di varia età, Ballowitz ha constatato una variazione progressiva della forma del nucleo, il quale, dapprima tondo, viene roso da una grossa sfera; questa talora, secondo l’A., dopo aver roso una parte del nucleo, si porta dall’altra, per ripetere il suo giuoco. Ora, tale fenomeno è lungi dal cominciare nella vecchiaia; esso al contrario ha principio nei giovani gatti e porta col tempo cattive conseguenze per la sorte dei nuclei.
Dobbiamo ora ricordare un fatto di indole generale, messo in luce dalla sintesi geniale del Metchnikoff, vale a dire l’aumento coll’andar dell’età dei tessuti indifferenziati a scapito di quelli differenziati. Questo fenomeno ha spesso la sua espressione nell’opera dei fagociti, che secondo le ricerche dello stesso autore sono la causa dell’incanutimento dei peli, mangiando e portando via il pigmento, ed anche della distruzione delle cellule nervose negli uomini e nei pappagalli vecchi — probabilmente anche negli altri animali che non sono stati studiati. Questa possibilità di essere fagocitati, — da parte dei tessuti in questione — evidentemente dipende da poprietà mutate di loro stessi, più che dei fagociti, — come è dimostrato da varî fatti. In primo luogo abbiamo visto, a proposito delle cellule nervose stesse, che esse sono la sede di modificazioni progressive, atte ad essere interpretate, quando molto avanzate, come fenomeni degenerativi; in secondo luogo, nella ninfosi degli insetti, dove pure interviene la fagocitosi, vediamo che i fagociti aggrediscono tessuti i quali in parte si distruggono anche di per sè, senza il loro intervento, o che si possono distruggere da sè in altre specie; in terzo luogo, non è vero che la tendenza alla fagocitosi aumenti coll’andar dell’età; ciò è dimostrato dalla lotta contro i Batterî delle malattie infettive, lotta che è molto più viva, efficace e rapida nella giovane età che nella vecchiaia; ed è ben noto come in gran parte essa si debba all’azione dei fagociti. Cosicchè da un insieme di fatti resulta che la variazione caratteristica della vecchiaia, di cui ora trattiamo, non dipende da una condizione nuova che insorga dopo la virilità, ma da quelle stesse variazioni lente, intime, cellulari, che cominciano insieme con la vita dell’individuo.
Un’altra degenerazione senile di cui certamente si è esagerata l’importanza in maniera grandissima, e ciò per il fatto che essa è clinicamente riconoscibile, è quella che conduce