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sua fissazione tale quale è adesso. Allora essa acquista un senso molto importante, giacchè evidentemente non prescinde dalle varie cause che possono agire sull’organismo, per determinare l’accrescimento; non ne prescinde affatto, visto che nel suo stesso enunciato prende appunto in considerazione e attività nutritive. Spencer trova in questa ragione geometrica la causa della divisione cellulare, la quale produce un aumento della superficie rispetto al volume, e quindi permette la continuazione dell’accrescimento della sostanza vivente.

Altri autori, specialmente più antichi, hanno manisfestato l’idea che la morte sia la conseguenza di una quantità di azioni nocive con cui le condizioni esterne influiscono sopra all’organismo vivente. Ne seguirebbe una specie di inevitabilità della morte, dovuta in parte alle condizioni esterne, in parte a quelle interne, in quanto l’organismo non si sa abbastanza difendere da tali inconvenienti.


III. La teoria della diminuzione progressiva del potere assimilatore, nella filogenesi e nell’ontogenesi.

Tutto ciò che abbiamo riferito non ci spiega le differenze che riscontrammo tra i varî organismi; nemmeno l’idea del Delage ci dice perchè la necessità della morte sia tanto più palese negli animali, anche poco differenziati, che nelle piante le più altamente organizzate.

Possiamo prendere a considerare le cose da un nuovo punto di vista, riferendoci alle attitudini assimilatrici dei varî esseri viventi. Queste attitudini, due criterî servono a giudicarle: uno qualitativo, l’altro quantitativo. I corpi dai quali per assimilazione un organismo può formare la sostanza propria, non sono gli stessi, anche se confrontiamo animali con animali e piante con piante; e sono poi diversissimi se confrontiamo piante con animali, essendo le prime essenzialmente caratterizzate da un potere sintetico, che negli animali è immensamente più basso: la funzione clorofilliana stabilisce tale differenza, ma non solo essa; chè per esempio i funghi, sprovvisti di clorofilla, hanno la possibilità di crescere in ambienti salini contenenti il carbonio in forma di idrati di carbonio; gli animali, per quanto fino ad ora si sa, hanno bisogno di sostanze