per scissione, naturale od artificiale che sia, i quali si verificano negli animali pluricellulari in condizioni molto somiglianti a quelle di cui abbiamo parlato a proposito dei Protisti. Vi sono, p. e., alcuni Vermi (Platelminti), alcuni Celenterati, ed altri animali, nei quali, pur non mancando la generazione per mezzo di germi, vi è una forma asessuata di riproduzione, per divisione del corpo in due parti, di cui ciascuna si trasforma in un individuo completo, rigenerando ciò che manca. In questi casi si ha come nei Protisti la sparizione di una individualità, senza morte di sostanza vivente. Se pochi sono quegli animali che spontaneamente vanno soggetti a fenomeni di tal natura, almeno in questa forma così netta, sono invece molto più numerosi quelli che hanno la capacità di rigenerare le parti accidentalmente perdute, a tal punto sviluppata, che un individuo diviso in più pezzi dà luogo alla formazione di parecchi individui completi. È noto generalmente questa proprietà nel lombrico comune, ma gli zoologi la hanno riscontrata in un numero grandissimo di forme. Quanto più un animale è complesso, tanto meno possiede la facoltà rigenerativa, sì che fenomeni di questo genere non si possono verificare nei Vertebrati. Vi è stato anche chi si è domandato se una tal forma di divisione artificialmente prodotta possa proseguirsi per un numero indeterminato di volte, e possano gli individui nuovi che continuamente si formano per rigenerazione, vivere senza invecchiare; paragonando insomma questi fenomeni alla divisione naturale dei Protisti, se esista anche qui quella supposta senescenza del Maupas. Gli esperimenti che ha condotto Monticelli sopra ad alcuni Echinodermi hanno dato resultati affermativi. Egli non è cioè riuscito a propagare la specie indefinitamente con questo mezzo. Però tali fenomeni di divisione artificiale e rigenerazione dei pezzi ad individui completi offrono una certa difficoltà a prodursi, e spesso mancano anche se è la prima volta che si tentano, su un individuo nato da germi. Cosicchè la impossibilità di mantenere con questo metodo una serie indistrutta e sempre giovane di individui, può dipendere, anzichè da proprietà inerenti allo organismo vivente, da condizioni sfavorevoli esterne le quali è praticamente impossibile sfuggire sempre negli esperimenti, per quanto condotti con cura. In certi casi, come nell’Hydra viridis che si riproduce per gemme o sessualmente, l’influenza della stagione su questi processi sembra indicare che si debba