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la morte | 107 |
i concetti che lo studio dell’uomo e di qualche altro animale ci ha fornito. La morte è nell’uomo contraddistinta insieme da due caratteri: cessazione della vita con formazione di un cadavere, e cessazione di una individualità, di una personalità vivente; nè ci accorgiamo di tale duplice carattere finchè rimaniamo nel campo degli animali superiori; ma appunto nei Protisti si ha la sparizione di una personalità, senza la cessazione della vita, quando da un individuo si passa, per divisione, a due altri; onde, se è vero che la scissione non ci mette dinanzi ad un cadavere, è anche vero che l’individuo prima vivente non esiste più. I fenomeni non sono direttamente paragonabili tra Protisti ed animali superiori, ed è soltanto una questione di definizione, l’ammettere che la scissione di quelli sia collegata o no colla morte. Noi ci atterremo alla definizione della morte quale cessazione della vita, dicendo perciò che i Protisti non muoiono durante la scissione; ma non vogliamo dare importanza eccessiva alla discussione che è stata fatta a tale proposito.
Premesso questo schiarimento, passiamo ad esaminare delle questioni di fatto — non più di parole — che sono state sollevate dallo studio degli organismi sopra nominati.
E proseguiamo ancora con alcune considerazioni del Weismann. Quando un organismo si scinde in due uguali a lui stesso, la morte naturale con produzione di cadavere non può avere altro senso che quello di morte naturale della specie intera, i due nati andando soggetti allo stesso destino; soltanto la divisione cellulare ineguale, che da una cellula ne produce due fornite di proprietà differenti, permette di conciliare la possibilità di una morte individuale ineluttabile, colla conservazione della specie, avendosi una morte ineluttabile, naturale, che colpisce alcuni dei discendenti della cellula prima considerata, non gli altri. Ciò è avvenuto nello sviluppo degli esseri pluricellulari, dove la linea delle cellule germinali, ha conservato la potenziale immortalità dei Protisti, mentre la linea delle cellule somatiche ha acquistato il carattere della mortalità, nei singoli individui che vengono prodotti. È bello questo concetto della vita attraverso ai singoli individui mortali i quali sarebbero come rami destinati a cadere di un grande tronco che cresce sempre, e col quale si rappresenta simbolicamente la linea delle cellule germinali, nei successivi individui.