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il concetto di specie in biologia 81

le leggi della natura». Anche oggi dura il dissidio intorno alla realtà della specie.

Si potrà utilmente consultare a questo proposito l’interessante opuscolo del Belli, pieno di notizie e di pregevoli osservazioni critiche1.

Se la specie non è un’entità reale, è chiaro che il concetto di specie diventa puramente formale, non diverso insomma da quello che Aristotele indicava con la parola Ειδος.

Ma se nel determinare le specie, Linneo e la sua scuola si servirono principalmente del criterio di somiglianza, e se questo criterio è il solo che possa applicarsi nella pratica per circoscrivere le specie, di cui non si conosce l’origine, è certo che nel concetto di specie ha anche larga parte la nozione della eredità.

Presso gli antichi le favolose credenze nella generazione spontanea, come quelle che facevano nascere le rane dal fango, le vespe dal sangue dei tori, ecc., e nelle più strane metamorfosi, furono forse anche causa del non essersi determinato il concetto ereditario di specie.

Ma l’esperienza comune dimostra ogni giorno che il simile genera il suo simile, che da un seme di mela nasce sempre una pianta di mele, da un ovo di gallina una gallina, da un topo un topo, ecc. Ed è ben naturale che il risultato di questa esperienza fosse accolto dai naturalisti.

Così lo troviamo esplicitamente addotto dal Ray, uno dei precursori del Linneo nella sistematica, nella sua Historia plantarum (1686): per lui non esiste «indizio più sicuro (non aliud certius indicium convenientiae specificae est) della identità specifica che non sia quello dell’origine dal seme della pianta identica specificamente o individualmente» e, per tacere di altri, quali il Buffon, il Blumenbach, il Daubenton, l’Illiger, lo vediamo consacrato nella definizione delle specie data dal Cuvier: «la réunion des individus déscendus l’un de l’autre ou de parents communs, et de ceux qui leur ressemblent autant qu’ils se ressemblent entre eux» (Règne animal).

Il Lamarck, anche lui, definisce in modo molto simile:

  1. S. Belli - Observations critiques sur la réalité des espèces en nature. Torino, C. Clausen 1901.
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