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problemi di chimica organica | 57 |
colla energia elettrica; essa esercita azioni chimiche secondo una legge assai semplice che fu già scoperta sperimentalmente da Bunsen e Roscoe e che anche le ricerche più recenti confermarono. L’azione chimica è, in tempi uguali, proporzionale all’intensità luminosa.
La luce può agire decomponendo come sull’acido jodidrico e nel processo fotografico, oppure provocando sintesi come sul gas tonante cloro-idrogeno e nel processo di assimilazione delle piante.
In tutti i casi i raggi assorbiti chimicamente innalzano (come il calore la temperatura termometrica) quella che si potrebbe chiamare la «temperatura della luce» e che per ora non si sa ancora definire esattamente; in tutti i processi sembra che questa debba raggiungere un certo grado perchè la reazione possa aver luogo. Secondo la natura di quest’ultima l’energia raggiante si trasforma in energia chimica o la luce agisce come catalizzatore. Quantunque si considerino ordinariamente i raggi azzurri e violetti come i più attivi chimicamente, pure tutte le lunghezze d’onde possono essere attiniche e si può dire in generale che secondo la natura del processo le varie onde luminose vengono, forse per una specie di «risonanza» assorbite chimicamente ed esercitano però una azione. Si è recentemente provato che la luce può agire anche ritardando e per es. certe ossidazioni vengono accelerate dalla luce rossa e ritardate dalla violetta. Come in tutti gli altri capitoli della chimica fisica, anche qui le considerazioni teoriche non sono sufficienti per far prevedere tutti i processi e solo l’esperimento diretto può fornire indicazioni positive.
Perciò si è spesso ricercato quali reazioni siano particolarmente favorite dai raggi luminosi e queste ricerche (che hanno, come ben si comprende, grande importanza per la comprensione dei processi chimici che avvengono nei vegetali) hanno già condotto a varii risultati degni di nota.
Io qui naturalmente accennerò solo le alterazioni che subiscono le sostanze organiche. Le relative azioni chimiche della luce, delle quali noi già da qualche tempo ci stiamo occupando, si possono riassumere e distinguere nel modo seguente:
Anzitutto agendo su coppie di sostanze opportunamente scelte la luce determina assai facilmente azioni contemporanee di ossidazione e di riduzione, nelle quali mentre una delle sostanze si ossida, l’altra subisce la trasformazione contraria.