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una cosa è inaccessibile significa in altre parole che nulla da essa dipende; se alcunchè ne dipendesse, questa dipendenza sarebbe appunto la via per chiarirci su questa cosa, ed essa sarebbe accessibile.

Questa ricetta per scoprire i problemi apparenti si riferisce però soltanto a rapporti di qualità misurabili che si possono rappresentare con equazioni matematiche. Solo recentemente la matematica ha scoperto che oltre alle grandezze vi sono anche altre cose più generali, le quali si possono trattare matematicamente, ma la relativa tecnica numerica non è ancora abbastanza sviluppata per l’uso comune. Così dobbiamo cercar di risolvere col mezzo imperfetto della parola il resto del nostro compito, di distinguere cioè in modo generale i problemi apparenti. Ci apre la via un’osservazione fatta or ora: quando la soluzione di un problema non muta per nulla il nostro modo di concepire rapporti di fatto, questo problema è soltanto apparente. La ricetta è dunque questa: si pensi il problema risolto, accettando una qualunque delle risposte possibili, e si esamini poi quale cambiamento ne derivi al nostro modo di vedere. Se non ne risulta alcuno, vuol dire che il problema è apparente.

Per provare l’applicazione di questo precetto, poniamoci p. es. la domanda: ha avuto il mondo un principio nel tempo oppure sussiste dall’eternità? Ammettiamo a mo’ d’esempio, ch’esso sussista dall’eternità e chiediamoci: che cosa si muta nel mio modo di vedere per questa nozione? Io trovo, per conto mio almeno, che nulla si muta per ciò, come nulla muterebbe ammettendo un principio nel tempo. Così devo dire, che se anche in qualche modo apprendessi con sicurezza quale delle due possibilità è rispondente al vero, ciò mi sarebbe indifferente, e che mi trovo di fronte a un problema apparente.

L’importanza di questo modo di procedere risulta dalla risposta alla domanda, che cosa chiamiamo esatto o vero. La risposta è: ciò che ci permette previsioni rispondenti al vero. Una cosa, che non ci permette nessuna previsione, non c’interessa oggettivamente per nulla, ed è inutile occuparsene.

Se ora applichiamo queste considerazioni all’energetica, vedremo subito che la posizione delle questioni energetiche di fronte ai fenomeni è tale da preservarci sempre con buon esito dai problemi apparenti. È un fatto ormai ammesso senza