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378 | rivista di scienza |
In un articolo che porta per titolo Die allgemeinsten Gesetze des physikalischen Geschehens und ihre Verkältnise zum zweiten Hauptsatze der Wärmelehre A. E. Hass si propone una questione assai interessante; egli indaga cioè se non sia possibile di stabilire per le forme di energia all’infuori della termica un principio analogo al secondo principio della termodinamica. L'A., dopo aver ricordato che ogni energia è esprimibile mediante il prodotto di due fattori (una capacità o quantità ed una intensità, secondo la nomenclatura introdotta da Ostwald): masse in movimento, masse elettriche ed entropie da un lato, quadrati delle velocità, potenziali e temperature dall’altro, indica la causa della singolare posizione dell’energia termica nel fatto che essa sola possiede un fattore di intensità per cui si ha uno zero assoluto. Senza questo concetto non si potrebbe concepire il secondo principio della termodinamica. Per togliere questa differenza egli introduce due nuovi concetti: quello della tensione (Spannung) esistente in un sistema chiamando così la differenza fra l’intensità iniziale di un’energia e l’intensità finale del processo (Ausgleichsintensität) e quello della scorta di trasformazioni (Ereignisvorrat) col qual nome egli denota il prodotto della tensione per la corrispondente capacità. L’A. nota che questo concetto non coincide che parzialmente con quello di energia libera o disponibile e che l’esistenza di una tensione è la condizione prima necessaria di ogni avvenire. Egli studia poi come si possa conciliare il principio dell’accrescimento della entropia con quello generale della conservazione delle quantità. Il problema postosi dall’A. è, come si disse, assai importante; le sue considerazioni hanno però un valore puramente formale ed anche in questo senso esse non sembrano in tutto accettabili.
Riviste inglesi.
Science Progress. — Vol. I, N.° 3 (Jan. 1907). G. Senter. sotto il titolo Some recents developments of the electrolitic dissociation Theory, dà anzitutto un riassunto abbastanza chiaro per quanto conciso dei fatti fondamentali che hanno condotto l’Arrhenius a stabilire la sua teoria della dissociazione elettrolitica. Esamina poi alcuni punti che sono più recentemente stati oggetto di ricerche sperimentali e cioè l’esistenza di ioni e di molecole idratate in soluzione, la formazione di ioni complessi e la elettrochimica delle soluzioni in solventi diversi dall’acqua. Infine discute le obbiezioni mosse recentemente da vari autori e specialmente dal Kah-