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analisi critiche e rassegne 375

mali» delle varie misure con cui si può venire a determinare la massa del tronco, ecc.

Da ultimo l’A. si occupa, sullo stesso materiale delle sue osservazioni, della legge di variabilità del corpo umano.

Anche in questa parte le conclusioni, tratte da un materiale scientifico, toccano un grado di sicura importanza, e di esse, se non l’accettazione, è doverosa una critica parimenti scientifica.


Riviste francesi.


Revue de Metaphysique et de Morale. — (N.° 1, Janvier 1907). Harald Höffding parla su «Le concept de la volonté». La volontà deve ritenersi come un elemento psicologico primitivo.

Ed. Goblot, in un articolo su «La licence de philosophie», sostiene la necessità di aprire agli studenti di Scienze l’accesso ai titoli che abilitano all’insegnamento filosofico. Le considerazioni molto giuste ed interessanti dell’A. possono ripetersi anche per l’Italia, dove già alcuni corpi accademici, (e primo fra gli altri la Facoltà di Scienze dell’Università di Bologna), hanno auspicato una riforma completa in questo senso, che è stata recentemente sostenuta anche da un voto della Società filosofica italiana.

Il Goblot espone talune ragioni d’opportunità per cui egli ritiene che la riforma suddetta non debba troppo allargarsi. Le medesime ragioni possono forse invocarsi anche per il nostro paese, ma ci sembra pur certo che un progresso effettivo nel senso che si vuol raggiungere, richieda un mutamento più radicale degli ordini universitarii in vigore presso i paesi latini, cioè la riunione di tutti gl’insegnamenti teorici in una stessa Facoltà filosofica sul tipo germanico, e d’altra parte un regime di libertà degli studî, sostituito alla coazione dei programmi regolamentari.

F. Challaye (N.° 1 e 2) studia «Le syndacalisme revolutionnaire» considerandolo, in modo per quanto è possibile obiettivo, come un fenomeno storico, e ritraendo i caratteri di una particolare filosofia dell’azione che egli vi scorge implicata.

Revue du Mois. — (10 mars 1907). Henri Poincaré cerca di caratterizzare «Le Hasard». Se le leggi naturali fossero da noi conosciute in modo esatto, e fosse pure data esattamente la situazione dell’universo in un istante iniziale, si potrebbe predire senza errore ciò che accadrà in un istante ulteriore. Ma poiché abbiamo sempre delle approssimazioni, si tratta di distinguere le circostanze