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analisi critiche e rassegne 365



Chi, senza conoscenza delle persone, esaminasse la produzione scientifica degli ultimi anni potrebbe credere che vi siano parecchi scienziati di nome Arrhenius. È infatti meraviglioso come il geniale chimico-fisico svedese abbia potuto rivolgere la sua attività a soggetti così apparentemente lontani fra di loro. Così, dopo avere pubblicato un grosso trattato di fisica cosmica, ha dato un cenno storico-critico delle teorie chimiche di cui abbiamo parlato più sopra e qui dobbiamo riferire intorno ad un’altra sua recentissima opera Immunochemie (ed. Akadem. Verlagsgesellsch., Lipsia) che tratta di una delle più originali applicazioni della chimica fisica alle scienze biologiche e mediche. L’A. espose alcuni anni or sono l’idea che l’azione reciproca delle tossine e delle antitossine, che già Ehrlich, contrariamente alla scuola francese condotta dal Metschnikoff, aveva considerato come della stessa natura delle neutralizzazioni chimiche fra un acido e una base, debba esser sottoposta allo leggi dell’equilibrio chimico ed anzitutto a quella dell’azione di massa. In base a questo originale concetto furono eseguite larghe ricerche sperimentali, sopratutto per opera dell’eminente patologo di Kopenaghen, il Madsen. Queste idee non trovarono il consenso di tutti, parendo a molti dubbia la legittimità della applicazione delle leggi dell’equilibrio chimico a fenomeni la cui reversibilità non è ben provata; esse servirono però ad eccitare vive discussioni e nuove ricerche sperimentali mettendo in luce fatti nuovi ed importanti. Riesce quindi assai interessante questo libro in cui l’A. espone in modo chiaro le idee sue e di Madsen.

Il bisogno per i biologi e per i medici di studiare i principî della chimica fisica si fa ogni giorno più vivo. Di questo bisogno si ha un indizio nella recente produzione libraria. Mi stanno davanti tre opere destinate appunto a fornire ai medici le cognizioni necessarie. Due di queste sono seconde edizioni e questo solo fatto dimostra la buona accoglienza già fatta loro dal mondo scientifico. Uno di questi libri: E. Cohen - Vorträge für Aerzte über physikalische Chemie (W. Engelmann, Lipsia) è scritto da un chimico fisico di grande valore, l’altro: R. Höber - Physikalische Chemie der Zelle und Gewebe (pure edito dall’Engelmann) è invece opera di un fisiologo. Essi si completano a vicenda e dànno in complesso un quadro esatto delle nostre cognizioni su questo campo di studi, considerato da due punti di vista diversi.

All’Höber è da rivolgere un non lieve rimprovero per non avere tenuto sufficientemente conto dei lavori di scienziati italiani e specialmente di quelli del Galeotti e del Sabbatani.

Il terzo dei libri sopraccennati è italiano: F. Bottazzi - Principî di fisiologia. Vol. 1° Chimica fisica. (Società editrice libraria, Milano). L’A. a cui dobbiamo già un pregevole trattato di chi-