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La centro-epigenesi di E. Rignano.


Eugenio Rignano - Sur la transmissibilité des caractères acquis. Hypothèse d’une centro-épigénèse. Paris, Alcan, 1906.— La stessa opera in lingua italiana. Bologna, Zanichelli, 1907.— Ueber die Vererbung erworbener Eigenschaften, Hypothese einer Zentro-epigenese, Teilweise Neubearbeitung und Erweiterung der französischen Ausgabe. Leipzig, Engelmann, 1907.

Qualunque ipotesi esplicativa dell’eredità deve necessariamente implicare un’ipotesi esplicativa del meccanismo di costruzione del nuovo individuo, poichè il meccanismo con cui un dato carattere, sia pure acquisito, si trasmette ai discendenti viene attivato insieme e per mezzo del meccanismo con cui il discendente si forma da una particella dell’organismo materno. Per tale ragione il Rignano elabora prima di tutto una teoria esplicativa dello sviluppo ontogenetico.

Le teorie dello sviluppo si possono raggruppare in due categorie principali, le quali da più di un secolo, assumendo delle forme sempre nuove, si contendono il campo: sono le teorie preformistiche e le teorie epigenetiche. Il preformismo considera lo sviluppo ontogenetico come uno svolgimento, come un’attivazione di germi determinati esistenti nell’uovo, e corrispondenti ai singoli organi o ai singoli caratteri, in altri termini come un rendersi palese di ciò che, sia pure in germe, sta già nell’uovo. L’epigenesi considera lo sviluppo come una seria di trasformazioni successive della sostanza dell’uovo che si manifestano con formazioni organiche ex-novo, determinate dalle condizioni esterne, incessantemente nuove, che hanno luogo durante lo sviluppo e che si succedono in ordine determinato. Secondo la maggior parte delle teorie preformistiche le cause produttrici di ciò che vi ha di specifico nella differenziazione di una data parte del corpo risiedono in questa medesima parte, e il processo relativo sarebbe un processo di autodifferenziazione; secondo le teorie epigenetiche invece l’ontogenesi si produce per via di differenziazioni correlative, dipendenti da cause che risiedono al di fuori della parte che si differenzia. Il cap. IV dei libro, che forse è il più notevole di tutti, è consacrato a dimostrare che l’epigenesi semplice è direttamente e decisamente negata da tutta una serie di esperienze e di fatti bene assodati, e che d’altra parte qualunque ipotesi preformista viene ad essere contradetta da altri fatti non meno sicuri. Lo sviluppo non è epigenetico; non è neppure predeterminato.

Ciò indica forse che il problema, ristretto a quell’alternativa, è male posto e che la via vera da battere è un’altra. Sebbene a