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LA SCIENZA ETERODOSSA
E LA SUA FUNZIONE SOCIALE.
Il fenomeno accade più o meno in tutti i campi dello scibile; frequente nel campo delle scienze così dette morali, più raro in quello delle scienze biologiche, fisiche e matematiche. Ad un corpo di dottrine, di problemi, di metodi, un altro diverso se ne contrappone, ispirato ad un fiero spirito di negativa, annunciandosi come una scuola rinnovatrice.
Ma non sempre i nuovi indirizzi che germogliano a combattere le dottrine ortodosse costituiscono veramente delle scuole scientifiche nel senso più alto della parola; non sempre arride loro l’ambito successo che trasforma i disprezzati dell’oggi nei trionfatori del domani. Anche per gli indirizzi scientifici si può dire che molti saranno i chiamati e pochi gli eletti!
Così, accanto alla Scienza ortodossa che procede nel suo movimento e finisce per accogliere tosto o tardi tutto ciò che si afferma come forza valida nell’ordine del pensiero, permane una Scienza eterodossa che procede anch’essa parallelamente alla prima, bensì in modo più irregolare, senza che una legge intima di continuità ne governi il progresso.
La distinzione apparirà artificiosa a qualcuno; ma una scuola nascente, anche se combattuta dalla classe dominante degli studiosi, non può generalmente accomunarsi con uno di quei movimenti scientifici, che qui designamo, in un senso più preciso della parola, come eterodossi. La storia può riconoscerne la differenza a posteriori, se pure si tratti di una differenza relativa, di grado e non di natura. Ma anche senza aspettare il giudizio dei posteri, alcuni criterii possono dirigere la valutazione dei contemporanei, e fornire indizio probabile