Pagina:Rivista di Scienza - Vol. I.djvu/32

22 rivista di scienza



L’energetica moderna si contraddistingue per ciò, che essa elimina anche questo dualismo e introduce come concetto primo generalissimo la sola energia. Tutti i fenomeni si fanno risalire alle qualità e ai rapporti dell’energia, e ciò che è essenziale, la stessa materia — in quanto veramente un tale concetto si dimostri opportuno — è da definirsi su base energetica.

Se si domanda perchè e con quale scopo si possa, o si debba fare questa trasposizione del significato dei due concetti, si può rispondere che il concetto di energia è, come dimostra l’esperienza, più ampio di quello di materia. Riconosciuto questo, la discussione non è più possibile. Non si può definire il concetto «uomo» mediante il concetto «negro»; bensì viceversa. Il concetto di luce, o di elettricità, non si può definire mediante il concetto di materia, poichè tutti e due si ritengono obbietti immateriali. Invece si possono definire mediante il concetto di energia, poichè sono specie, o fattori, dell’energia. Donde risulta che veramente il concetto di energia è più ampio che quello di materia. Vedremo più tardi, come anche quest’ultima permetta una definizione energetica, la quale è anzi l’unica definizione chiara che si possa dare della materia.

Del resto, sulle prime la parte nuova nel pensiero di Mayer apparve tanto nuova, che nessuno si diè pena di quel residuo della vecchia concezione materialistica. Anzi l’opera dei contemporanei che dopo Mayer e con lui furono i primi a capire l’immensa portata del nuovo pensiero, mirava a concatenare il più strettamente possibile la nuova concezione con i vecchi e tradizionali modi di pensare. Joule e Helmholtz sostennero entrambi la teoria meccanica di tutti i fenomeni naturali; essi vedevano nelle trasformazioni dell’Energia soltanto cambiamenti di movimento degli atomi, e specialmente Helmholtz cercò una spiegazione per la legge della conservazione dell’energia nell’ipotesi, che tra questi atomi agiscano esclusivamente forze centrali, dipendenti solo dalla distanza.

Nella meccanica teoretica era infatti noto un caso speciale della legge di conservazione, nel principio della conservazione della forza viva, il quale si enunciava così, che quando un corpo celeste giunge nella sua corsa ad una certa distanza dal corpo centrale, esso possiede sempre la stessa velocità e