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LA FISIOLOGIA VEGETALE


NEI SUOI RAPPORTI CON LE ALTRE SCIENZE.1


I primi risultati scientifici sulla fisiologia delle piante risalgono al declinare del secolo XVII°. Ma nonostante il loro valore intrinseco, per il quale essi costituirono molto più tardi il punto di partenza per una lunga serie di ricerche più recenti, non si possono considerare come esperienze acquisite nel campo della botanica, perchè non erano, per se stessi, che semplici esperimenti scelti fortuitamente ad avvalorare le tesi dei fisici e dei chimici sulla dilatazione e la pressione dei gas, sulla natura e lo scambio di questi, e così via.

A queste scarse nozioni si arresta, per alcuni decenni, la nostra conoscenza della fisiologia delle piante. Soltanto negli ultimi quarant’anni del secolo passato si ebbe un rapido incremento di questo ramo della scienza, grazie al grande sviluppo che caratterizza gli studi naturali, precisamente per il metodo d’induzione che riuscì (per merito dello Schleiden) a farsi strada attraverso le pesanti teorie scolastiche che dominavano fino allora. Non è del tutto estranea a quest’evoluzione degli studi l’influenza del genio di C. Darwin, il quale diede impulso particolare al risveglio della Biologia; alla grandiosità dei concetti fondamentali di quest’insigne scienziato si deve anche un ravvicinamento reciproco fra le diverse discipline botaniche da un lato, e dall’altro lo sviluppo individuale di esse, ottenuto specialmente mediante la divisione del lavoro.

Già nell’anno 1865 potevasi pubblicare un libro fonda-

  1. Compilato sulle tracce di due conferenze tenute dal prof. J. Wiesner a Vienna (1898) ed a St. Louis (1904).