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18 | rivista di scienza |
le nuove vedute sono già così radicate nelle discipline speciali da appartenere a quelle che più non si discutono, tanto ormai appariscono evidenti.
Questo effetto reciproco viene poi a complicarsi in modo speciale per la circostanza seguente. Il ricercatore specialista in una data scienza, di solito non s’indugia molto (eccezion fatta per tempi di intenso movimento filosofico) a discutere le basi delle vedute generali, o filosofiche, di cui egli si serve per connettere i singoli dati delle sue speculazioni; e ciò perchè anzitutto gli sembra che esse non abbiano per questi alcuna importanza. Così che il cultore di una data disciplina, non solo prende bello e fatto dalla filosofia contemporanea l’indirizzo che gli abbisogna, ma non si cura gran che di modificarlo tostochè l’evoluzione delle dottrine filosofiche stesse lo richieda. Egli resta così in arretrato in rapporto allo sviluppo filosofico, come del resto accade alla filosofia di fronte al progresso scientifico.
Doppia causa di indugio adunque nello svolgimento degli elementi filosofici delle singole discipline. Di questo indugio però non ci si accorge, come è naturale, nelle singole pubblicazioni scientifiche, ma solo nelle introduzioni dei trattati. Così avviene che le venerande qualità primarie e secondarie di John Locke si godano indisturbate nei trattati di fisica una quieta esistenza da pensionati filosofici. E per esempio, malgrado che la legge di Dalton dimostri che in una miscela di gas differenti ciascuno di essi conserva le sue proprietà ed il comportamento che lo caratterizza, come se si trovasse solo in quello spazio, se bene, in altre parole, si sappia che i gas si compenetrano effettivamente indisturbati e senza subire influenza reciproca alcuna, pure nessun trattatista tralascia di evocare nel primo capitolo della sua opera, quale principio fondamentale generalissimo, la impenetrabilità della Materia.
Occorre tener bene presenti queste curiose circostanze, se si vuol giudicare rettamente la posizione in cui si trova l’Energetica di fronte alle scienze speciali ed alla filosofia. La influenza decisiva della dottrina di Newton sulla gravitazione — alla quale si aggiunse verso la fine del XVIII secolo, anche in rapporto ai processi chimici, la legge della conservazione del peso — si esplicò nel concetto che la Materia fosse il varo supposto, dotato di peso e di massa, di tutti i fenomeni naturali. La scienza, prima d’allora, aveva, senza