Pagina:Rivista di Scienza - Vol. I.djvu/223


cos’è la terra? 213

superficie lungo una zona, si trova che mentre si forma in superficie una cavità, la roccia sottostante si comprime, in modo che la maggior densità sotterranea compensa in buona parte, negli effetti della gravità esterna, il difetto di massa rappresentato dalla cavità stessa. Se poi la cavità si riempie d’acqua, che è una roccia di densità minore, il compenso può essere perfetto, cioè la superficie dell’acqua si dispone precisamente com’era il suolo prima della deformazione. Noi abbiamo qui un esempio di isostasi, verificato in una massa solida avente le proprietà elastiche delle rocce più compatte; e questo esempio risponde probabilmente al caso naturale della formazione e del progressivo affondamento di un bacino oceanico sotto il peso delle alluvioni che i fiumi vi accumulano.

Non possiamo poi dimenticare che nessun solido è rigorosamente tale, ma ha sempre un certo grado di plasticità, che è tanto più evidente quanto maggiore è la sua massa e più intense sono le forze che gli sono applicate. Un globo d’acciaio delle dimensioni della Terra, e come questa ad alta temperatura in quasi tutta la sua massa, è certamente plastico come, e forse più, della massa di un ghiacciaio, che pur fluisce come un liquido vischioso, accomodandosi a tutte le irregolarità del suo letto vallivo. Un siffatto globo sulla cui superficie si svolgessero, colla lentezza con cui si svolgono realmente sulla superficie del globo, demolizioni di rilievi e deposizione in punti lontani dei materiali detritici, si adatterebbe certamente a queste modificazioni in modo da conservare la forma d’equilibrio rispondente alla rotazione attorno ad un asse.

Note esperienze di Darwin e le delicatissime registrazioni dei sismografi moderni dimostrano la grande sensibilità, elastica o plastica, del suolo terrestre anche a piccoli spostamenti delle masse e forze superficiali. Il pendolo bifilare di Darwin segnalava anche piccoli spostamenti di una persona, che veniva a gravare su punti diversi, ma vicini, del pavimento; e i diagrammi del sismografo Vicentini a Padova segnalano una duplice oscillazione diurna, che alcuni attribuirebbero alla doppia oscillazione di marea sulla riva veneta.

Anche la prova geodetica della fluidità non prova quindi nulla e non può essere contrapposta, con eguale autorità, agli altri argomenti astronomici che la contraddicono.