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212 | rivista di scienza |
nesimo ci danno finora fermo lume per vedere nell’interna costituzione della Terra, anche a non grande profondità; o, se un barlume ci danno, è piuttosto nel rendere assai improbabile che lo stato di fluidità lavica si mantenga per intervalli verticali molto profondi.
I fatti astronomici.
Dunque i fatti terrestri su cui era basata l’ipotesi della fluidità interna della Terra possono conciliarsi anche coll’ipotesi della solidità. La discussione ci ha però condotto a riconoscere che la lotta fra le due ipotesi si risolve probabilmente in un equivoco nella definizione di solido e fluido, intendendosi nell’una la fluidità fisica, nell’altra la solidità meccanica. Un corpo può essere fisicamente liquido, in quanto non ha superato il punto di solidificazione, o lo ha superato senza cristallizzarsi, mantenendosi cioè soprafuso, ed essere nello stesso tempo meccanicamente solido in quanto ha una forma propria e unica sotto l’azione di determinate forze e reagisce elasticamente contro di esse.
Con tale distinzione la contraddizione, che pareva stridente, tra le due ipotesi può essere eliminata, e il fatto astronomico che la Terra nel suo complesso si comporta, quale sistema rotante soggetto alle attrazioni del Sole e della Luna, come un corpo solido, assume un significato molto più concreto. Ora possiamo dire: la Terra nel suo complesso è un corpo meccanicamente solido. Con questa definizione sono soddisfatte le esigenze astronomiche senza compromettere le esigenze fisiche e geologiche.
Ma rimane l’altro argomento (che possiamo far rientrare nel gruppo degli astronomici) dedotto dalla forma della Terra a favore della fluidità, e stavolta di una fluidità meccanica. Ora possiamo dire che anche questa deduzione non deriva necessariamente dal fatto della conservazione della forma ellissoidica del Geoide. Anche un corpo elastico tende ad assumere una forma d’equilibrio rispondente alle forze che lo sollecitano, e ogni trasporto di massa che avvenga su di esso, e che ne modificherebbe la forma esteriore, risveglia delle tensioni elastiche che tendono a ristabilire la forma primitiva. Se si calcola la deformazione di un suolo piano di roccia elastica sotto il peso di una massa, che si deposita in