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172 | rivista di scienza |
sopravvivenza e affaticabilità dei centri di confronto con quelle dei nervi periferici, dell’inibizione reciproca, della combinazione e complicazione dei riflessi, dei fenomeni d’irradiazione e d’interferenza, dell’adattamento delle azioni riflesse, della posizione del cervello rispetto agli altri centri nervosi, e di molte altre cose, che solo l’enumerarle sarebbe assai lungo.
Meglio forse sarebbe esaminare qualcuna delle teorie dell’Autore come quella sul modo in cui gli eccitamenti si propagherebbero da un neurone all’altro (l’Autore è un convinto sostenitore della teoria del neurone e quindi della contiguità, e non continuità, fra i conduttori nervosi), che è una teoria chimico-fisica; o l’altra da lui espressa come principio della via comune (the principle of the common path), ecc.; ma della prima tratterò più opportunamente in altra occasione; prendiamo quindi a considerare solamente la seconda che, in verità, è di grande importanza. Non potremmo farlo meglio che servendoci delle stesse parole dell’Autore, (pag. 115 e segg.).
Se riguardiamo il sistema nervoso d’un organismo superiore qualsiasi, un carattere saliente del suo schema di costruzione ci colpisce, ed è il seguente.
Al cominciamento d’ogni arco riflesso trovasi un neurone ricettivo che si estende dalla superficie ricettrice all’organo nervoso centrale. Questo neurone è la sola via che possono battere gli impulsi generatisi nel suo punto ricettivo, qualunque sia la loro destinazione; esso è quindi una via esclusiva per i detti impulsi, ed altri impulsi generatisi in altri punti ricettivi non possono servirsene per andare ai centri. Un unico punto ricettivo però può agire in via riflessa sopra un grande numero di diversi organi effettori, cioè può essere connesso, mediante la sua via riflessa, con molti muscoli e ghiandole in molte e differenti regioni del corpo; e pure tutti i suoi archi riflessi partono da un solo tronco, da quel neurone afferente che conduce dal punto ricettivo periferico all’organo nervoso centrale.
Ma al termine d’ogni arco riflesso noi troviamo un neurone terminale, che è l’ultimo anello conduttore a un organo effettore (muscolo e ghiandola; quest’ultimo anello della catena, il neurone motore, differisce dal primo anello. Esso non trasporta impulsi esclusivamente generati in un’unica sorgente ricettiva, ma ne riceve da molte sorgenti situate in molte e varie regioni del corpo, e li conduce egualmente. Esso è l’unica via che battono gl’impulsi, di qualunque origine essi siano, per giungere o agire sul muscolo col quale quel neurone motore è connesso.
Per ciò, mentre il neurone ricettivo rappresenta una via privata, che serve esclusivamente agl’impulsi partenti da una sola sorgente, il neurone terminale o efferente è per così dire una via