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170 | rivista di scienza |
particolari, riuscendo a dare di quell’azione un concetto così chiaro come finora non si aveva in fisiologia.
Accennato poi agli altri modi inferiori d’integrazione, negli organismi superiori, passa a trattare dell’azione riflessa che è la pietra d’angolo di tutta la fisiologia del sistema nervoso; e mostra come il riflesso abbraccia almeno tre strutture distinte: un organo effettore (ghiandola o muscolo) in cui l’azione riflessa raggiunge il suo effetto; un conduttore, ossia una via nervosa conduttrice per cui passi l’eccitamento che raggiunge l’organo effettore; e un organo ricettore in cui, sotto l’influenza degli stimoli esteriori, s’inizia l’azione riflessa. Il conduttore resulta, nel maggior numero dei casi, almeno di due cellule nervose una connessa col ricettore, e l’altra con l’effettore. L’intera catena: ricettore, conduttore ed effettore — dicesi arco riflesso; e la parte di arco che comprende il ricettore e la metà con questo connessa del conduttore dicesi arco afferente, mentre l’effettore e la metà con lui connessa di conduttore può dirsi arco efferente.
L’arco riflesso è l’unità di meccanismo del sistema nervoso, quando questo è considerato nella sua funzione integrativa. L’unità di reazione nell’integrazione nervosa è il riflesso, perchè ogni riflesso è una reazione integrativa e nessuna azione nervosa al di sotto del riflesso è un atto completo d’integrazione. La sintesi nervosa d’un individuo da ciò che altrimenti sarebbe una mera aggregazione di organi contigui consiste in una coordinazione fatta da azioni riflesse. Ma sebbene l’unità di reazione nell’integrazione nervosa sia il riflesso, non ogni riflesso è un’unità di reazione, perchè alcuni riflessi sono composti di riflessi più semplici. La coordinazione, quindi, è in parte una composizione di riflessi.
E in questa coordinazione si distinguono due gradi.
Il primo grado di coordinazione consiste nel riflesso semplice: è la coordinazione che un’azione riflessa opera quando provoca da un organo effettore la risposta all’eccitamento d’un ricettore, tutte le altri parti dell’organismo supposte indifferenti e non partecipanti a quella reazione. In questo primo grado di coordinazione, dunque, il riflesso è considerato isolatamente, come se fosse separabile da tutte le altre azioni riflesse. Il riflesso semplice, però, è probabilmente una pura astrazione, perchè tutte le parti del sistema nervoso sono connesse fra loro, e nessuna parte è capace di reagire senza modificare altre parti ed esserne modificata, tanto più che il sistema nervoso è un sistema che mai può dirsi in assoluto riposo. Tuttavia il riflesso semplice è una utile, se non probabile, finzione. I riflessi presentano varii gradi di complessità: ora è di giovamento, nell’analizzare riflessi complessi, separare i singoli riflessi componenti, e considerarli a parte, come se essi fossero riflessi semplici.