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il carattere delle leggi economiche | 101 |
mezzi limitati che esso ha a sua disposizione e che non può raggiungere se non con uno sforzo. La soddisfazione dei bisogni è un piacere, lo sforzo è un dolore. Ottenere la massima soddisfazione col minimo sforzo è il criterio fondamentale che guida l’uomo nelle sue azioni economiche, le quali sono sottomesse a leggi, che scaturiscono da quel criterio o dalle forze psichiche a cui esso è subordinato.
La circostanza che il concetto di legge fu da prima ricavato dai processi della natura inorganica influì grandemente sul modo d’intendere le leggi economiche. Quando nel secolo XVIII si cominciò a trattare scientificamente l’Economia politica, si diffondeva l’idea che quelle leggi naturali, che Newton aveva riscontrate nella meccanica celeste, dovevano esistere anche in altri campi del mondo fisico e potevano trovare applicazione anche nel mondo morale, tanto più dato il concetto materialistico e puramente meccanico che si aveva allora dei fenomeni psicologici. I Fisiocrati parlano di un «ordine naturale» nella società civile, Adamo Smith allude spesso alla natura come forza dirigente nelle azioni economiche, e più tardi Bastiat contrappone l’organizzazione naturale dell’economia sociale, quale risulta dalla lotta d’interessi tra gl’individui, all’organizzazione artificiale, che viene propugnata dai socialisti delle varie scuole.
Per gli economisti classici i fenomeni economici sono sottomessi a leggi naturali, perchè hanno come unico movente l’interesse personale, che veniva considerato come una forza costante e sempre esistita, come una forza perfettamente simile alle forze naturali, che operano nell’universo materiale, onde il mondo fisico ed il mondo morale si ritenevano solo quali manifestazioni separate delle stesse leggi di natura. Da questa esagerazione si passa successivamente ad un’altra esagerazione in senso opposto con la scuola storica, che si limita a raccoglier fatti senza arrischiarsi a risalire alle loro leggi, o che riguarda queste leggi come dipendenti sempre dalla volontà degl’individui. «Ci sono delle concatenazioni di fenomeni, dice il Laveleye, che noi chiamiamo leggi naturali, come la gravitazione; ci sono altre leggi invece che emanano dalla volontà degli uomini, come il codice civile, la costituzione, la legge elettorale ecc. Si tratta di sapere se le leggi e i fenomeni economici sono della prima o della seconda specie. Della prima, dice l’ortodossia per mezzo di Courcelle-