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rivista delle tradizioni popolari italiane 243


Esistono i berbos per costringere la formica a restituire il grano al mucchio donde l’ha rubato, e i semi e qualunque altra cosa, — i berbos per obbligarla invece a danneggiare la raccolta di una persona nemica, — quelli per mandare le cimici, i bruchi, gl’insetti, ecc. da un luogo ad un altro, — quelli per legare il fucile, cioè impedirgli di sparare, — per legare l’aquila, il falco, il nibbio e l’avoltoio, affinchè non piombino sui porcelletti, sugli agnelli, sui capretti e su tutti i piccoli animali che tali uccelli da preda sogliono rapire.

Berbos esistono contro la volpe, le lepri e i cinghiali che danneggiano le uve, e specialmente contro la volpe per impedirle di rapire i piccoli nati delle greggie.

E infine una specie di berbos, pronunziati specialmente dai ladri quando vanno a rubare, fa in modo che i cani di guardia non abbaiano punto durante le loro gesta...


I Nuoresi, forse più degl’altri Sardi, credono nella potenza dei berbos. Si citano esempi e testimonianze di persone serie, per quanto ignoranti, le quali ci hanno giurato di aver assistito agli strani miracoli operati dai berbos.

Per ora, non possiamo dirne di più.

Ne parliamo seriamente, perchè ci troviamo davanti a un bizzarro fenomeno non composto solo di superstizioni sparse, da donnicciuole e da ragazzi, e ci ripromettiamo di studiarlo meglio in avvenire, quando l’età e una maggior coltura ci permetteranno di spiegarlo meglio. I denigratori del folklore sorrideranno, ma noi diciamo: chissà che qui non e’ entri la scienza?

Quando una bestia, cavallo, bue, vacca, pecora, ecc. è affetta da malattia cutanea a causa dei vermi che la rodono, e che sono una delle malattie più temute nel bestiame, una persona di fede recita questi verbos con questa cerimonia.

Si toglie la berretta e si fa il segno della croce, poi dice:

Sun corpos noe — dae noe torren a otto, — dae otto a sette, — dae sette a ses, — dae ses a chimbe, — dae chimbe a battor, — dae battor a tres, — dae tres a duos, — dae duos aunu, — dae unu a nudda.

Comente sun torraos custos nobe corpos finas a nudda torret su ferme chi juchet custu boe.

Son corpi nove, — da nove si riducono a otto, — da otto a sette, — da sette a sei, — da sei a cinque, — da cinque a quattro, — da quattro a tre, — da tre a due, — da due a uno, — da uno a nulla

Come si son ridotti questi nove corpi fino a nulla si riducano i vermi che porta questo bue (o questa vacca, questo cavallo, ecc).