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4 rivista delle tradizioni popolari italiane


— Donne incinte che vogliono partorire un maschio, si lasciano fregare il ventre da donne del mestiere («ferkojze», cioè donne freganti), ed oltre ciò bevono un’infusione fatta di certe erbe di montagna sciolte nell’acquavite.

— Le ferite prodotte da tagli, nel caso che vi sia abbondanza di sangue, si curano applicando alla ferita spirito di vino e poscia compresse di tela di ragno.

— Per far cessare una emorragia del naso si frega il naso con una pietra rossa («gur gakut» = pietra di sangue) e poi si dà a bere alla persona un po’ di polvere di quella stessa pietra sciolta nell’acqua.

— Le bruciature si curano passando sulla parte bruciata della sporcizia dello «šcol». Lo «šcol» è un’apertura costrutta nelle case albanesi a modo di finestra con una vaschetta sporgente all’infuori dove le persone della casa si lavano il viso e le mani. La materia che si raduna nella vasca formata dall’acqua di sapone e dalla sporcizia («balt šcolit = sporcizia dello šcol») forma la medicina.

— Chi soffre di dolori di testa deve, per farli cessare, guardare lo spuntar del sole a traverso qualche pietra bucata dalla natura.

— Chi soffre di scrofole deve sradicare una zucca selvatica, tagliarla in 365 pezzetti e portare ogni giorno uno di questi appeso al collo come un amuleto ed aver cura di rinnovarlo prima dello spuntar del sole. Questo rimedio è solamente efficace nel caso che la zucca venga sradicata con tutte le radici intatte.

— Le morsicature degli scorpioni si curano con un olio preparato nel modo seguente: Si prendono scorpioni quando sono in amore, si mettono in una boccetta che contenga olio d’oliva e la si chiude ermeticamente. Dopo la putrefazione il rimedio (olio di scorpioni «voj hagrepit») è pronto.

— I piccoli tumori si curano applicandovi della polvere di foglie di moro-spino carbonizzate.

— Contro la calvizie v’è il rimedio seguente: Si taglia durante un anno ad ogni luna nuova una ciocca di capelli e poi si unge quella parte del capo dove sono stati recisi i capelli col sugo d’una vite appena potata.

— Contro l’itterizia si porta appesa al collo una moneta d’oro proveniente da una donna morta senza creature.

— Per facilitare l’urina si prende zuppa di formiche con cervello di gazza.

— Contro qualunque forte dolore si prende come calmante dello sterco di sorcio sciolto nell’acqua.

— Quelli che soffrono di espulsioni devono fregarsi la faccia, le mani ed il corpo colla cintura di un uomo morto senza prole e se è una donna, colla cintura d’una donna, che pure non abbia mai avuto bambini.