Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
il passo | 931 |
Quella notte Giovanna non potè chiudere occhio. Era convinta d’avere agito rettamente, ma la stessa ammissione del pericolo la turbava nel profondo dell’onesta sua anima. Il grande letto nuziale le sembrava irto di spine. Ella vegliò, seduta, ascoltando il soffio ritmico dei suoi figlioletti che dormivano abbracciati, nella culla. Fuori infuriava una bufera invernale, il vento scuoteva i vetri mal connessi, spingendo contro i balconi i minutissimi fiocchi di neve, con un rumore cristallino di ghiacciuoli. Mezzanotte suonò più forte del solito e Giovanna si sentì rabbrividire al pensiero del nuovo anno doloroso che cominciava. E, per trovare un appoggio, una forza nel terribile sgomento di quell’ora solenne, staccò il rosario benedetto dalla parete e si mise a pregare. Ma si sentiva distratta, e mentre le labbra mormoravano gli ave, il suo pensiero vagava lontano. “Dov’era Maurizio? in quali incognite terre e con chi? perchè il Signore le aveva dato un compagno così crudele? come sarebbe Gilio...?„ e la mente fuorviava, immaginando contentezze sconosciute, inarrivabili. Poi si pentiva come d’una grave colpa di quel suo febbrile vaneggiare e tornava tutta dolente e più raccolta alla preghiera. Verso l’alba s’assopì per ridestarsi subito, angosciata. Le era parso, nel sogno, che i due uomini fossero venuti alle mani.
⁂
Molto tempo trascorse prima ch’ella rivedesse l’Argenti da vicino. Soltanto due o tre volte s’incontrarono per via, ed egli la salutò a nome e con una tale dolcezza da farle abbassare gli occhi.
La primavera tenne dietro al lungo inverno della montagna senza che Maurizio avesse scritto; poi, più d’un anno passò in quell’assoluto, impenetrabile silenzio. Quando tornava qualche emigrato dalla Germania, Giovanna correva a interrogarlo, ma nessuno sapeva appagare il suo angustioso desiderio, nessuno l’aveva veduto.
I prati di Maurizio intanto erano stati venduti all’asta, sulla casetta e sull’orto gravavano tali debiti che Giovanna più non riusciva a mantenersi in corrente coi pagamenti. Qualche volta ella affidava i bimbi alle cure d’una vecchia vicina e valendosi di quelle ore di libertà saliva sulla montagna, domandava alla natura,