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928 | il passo |
focarla fra le gioie della maternità, ma la lotta per l’esistenza era già cominciata e il tormento delle privazioni non tardò a cambiare quelle stesse gioie in angustie.
Maurizio si fece vivo soltanto a Natale, mandando da Berlino alla moglie una cartolina illustrata che rappresentava un ponte sulla Sprea, pieno di gente vestita a bizzarri colori, e a suo fratello un centinaio di marchi per una scadenza urgente. “Gli affari andavano bene„ — diceva — “e vi erano molti lavori in vista.„ Giovanna, felice di possedere finalmente l’indirizzo, scrisse subito, ma la sua lunga lettera, piena di piccoli, affettuosi particolari, rimase senza risposta e durante l’annata ella domandò più volte notizie all’assente, ma sempre indarno. Campava alla meglio, vendendo a meschino prezzo le verdure del suo orticello e stirando i veli bianchi che portano le fanciulle nei giorni di festa per andare alla chiesa. Spesso si nutriva di sole patate per cedere ai figliuoli tutto il latte che forniva la capra, unico abbellimento ormai della piccola stalla.
Verso l’autunno ammalò la madre di Gilio ch’era andato in fondo alla valle per farvi acquisto d’un bosco. Giovanna, come usa nei paesi di montagna, l’assistette per turno con altre donne, si trovò presente, per caso, al ritorno di Gilio, vinta da un sentimento pietoso, vegliò e pianse con lui quand’ella fu morta. Poi si chiuse di nuovo nella sua claustrale solitudine, evitando di rivederlo, perchè sentiva che la casta intimità del dolore e della compassione aveva tacitamente ridestato nel suo cuore le antiche angoscie.
La vigilia del capo d’anno ella stava stirando nella sua cucina una grande tovaglia d’altare. Nella trina antica a punto di Venezia era intessuta l’arma comitale d’una illustre famiglia i di castellani da gran tempo scomparsa ed estinta, col suo motto: Omnia vincit amor. Giovanna tutta intenta al delicato lavoro, guidava, con gran riguardo, il ferro colmo di carboni ardenti, intorno ai trafori del merletto meraviglioso, su quel motto del quale non poteva comprendere che la parola amore. A un tratto ella si sollevò per sorridere ai bambini che stavano giuocando, seduti in terra, con alcuni pezzetti d’abete e un piccolo grido le sfuggì dalle labbra: l’Argenti, fermo sul limitare della porta spalancata, la contemplava in silenzio.