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il passo | 925 |
appagamento, un appoggio, un amichevole conforto alle sofferte sventure.
Difatti, Maurizio Lella, detto il Ciuffo per una ciocca ribelle di capelli neri che gl’ingombrava la fronte, era allora abbastanza considerato in paese. Egli possedeva alcuni prati; Giovanna aveva ereditato una casuccia circondata da un orto: questi modesti beni riuniti, favorendo lo sviluppo materiale della famiglia, dove- vano fornire almeno uno dei tanti elementi necessari alla tranquillità della vita, ma l’umile sogno era ben presto svanito. Renitente alla fatica e incline alle più fantastiche speculazioni, Maurizio non aveva tardato a gravare le sue terre d’ipoteche e la povertà s’era fatta innanzi con le più torbide minaccie, ridestando nel giovane gl’impeti volgari d’un temperamento rissoso e caparbio. Poi era venuta la mala abitudine di rincasare a tarda notte, e col vizio la brutalità. Quand’era alticcio il Lella batteva la moglie senza ragione e senza misericordia.
Giovanna non amava di palesare i suoi patimenti, nè d’effondersi con nessuno: piangeva di nascosto, stringendosi al petto le sue creature come una difesa, come uno scudo contro la ribellione. Era una donna buona, gentile e lievemente altera, come se ne trovano qualche volta fra gli abitanti primitivi della montagna; fiori agresti e incolti ma delicati ch’esalano il loro profumo nel silenzio delle ignorate solitudini.
Una sera Maurizio era tornato a casa un po’ meno alterato del solito e le aveva detto:
— Ho stabilito di andarmene in Germania in cerca di lavoro, tanto qui non vi è più da mangiare.
— Buono Iddio! e la famiglia?
— Se ne guadagno ne mando, altrimenti ingegnati un poco anche tu. Domani vado in città a farmi dare il passo e mio fratello mi presterà i denari del viaggio se tu mi starai garante per l’obbligazione...
— Ho firmato già tante volte! — s’era lamentata Giovanna — la casa andrà all’asta!
— Eh! che importa, se questi pochi quattrini possono darmi la fortuna? Ne compreremo un’altra, più bella e più grande. Via, Giovanna, non farmi storie che già non ne ho voglia, lo sai.
La giovane aveva ceduto, sospirando, e il Ciuffo se n’era andato in cerca di fortuna.