Pagina:Rivista Minima, 1871.djvu/21


17


Ecco due questioni che domandano un serio sviluppo.

Io non mancherò di esaminarle seriamente dopo le digestioni del Natale.

Era egli (parlo ancora dell’autore del Montecristo e dei Moschettieri) il più simpatico tipo della specie umana.

Il suo cervello era una macchina a vapore — scriveva colla rapidità del telegrafo.

Riassumeva, nel suo genio, nel suo carattere, nel suo modo di vivere, il genio, il carattere, l’attività febbrile della Francia.

All’età di cinquant’anni, era entusiasta come i nostri giovani non lo sono più a diciotto — ingenuo come un fanciullo e buono... generoso... come...

Il confronto mi vien meno — Egli era buono e generoso come... nessuno.

Scriveva quattordici ore al giorno — e quando non scriveva, nessuno era meno letterato di lui.

Quale esempio per certi amici nostri, che al caffè — al teatro — al passeggio — dal parrucchiere.... dapertutto si danno a vedere letterati, fuorchè nei loro scritti.