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Oblieranno i vostri successi...

Diranno che i vostri drammi più applauditi erano sfacciate rapsodie...

Che la vostra fama era usurpata...

Che il vostro talento era una mistificazione...

La stampa vi aggredirà da tutti i lati...

Le lettere anonime, gli epigrammi, i libelli si introdurranno per le porte e per le finestre nel vostro domicilio, ad amareggiarvi il desinare, a turbarvi i sonni...

Figuratevi cosa vi accadrebbe... se invece di esser autori drammatici, foste imperatori!

A proposito di Imperatori.

Pochi giorni sono il telegrafo ei annunziò succintamente la morte dell’imperatore.... del romanzo.

Alessandro Dumas non è più — rimangono di lui oltre due mila volumi.

Quanto ingegno! qual prodigio di fecondità!

E forse, fra una ventina d’anni, il nome di questo prodigioso creatore di fantasticherie, appena verrà ricordato!

L’apoteosi della immortalità non è dunque concessa ai romanzieri?

Tutto ciò che si produce nel nostro secolo è dunque inesorabilmente condannato a perire?