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ESTRATTO DELLA MEMORIA


PRESENTATA ALLA DIREZIONE AMMINISTRATIVA

DELLA

STRADA FERRATA DA MILANO A VENEZIA DA G.C.


Cujusvis hominis est errare: nullius, nisi insipientis
in errore perseverare.

Cicero De Senec. Cap.




Le opinioni sono disputabili, e l’ingegno può talora procacciar vittoria alla meno vera: ma l’eloquenza del fatto vale assai più degli speciosi ragionamenti.

Molto si scrisse e si disputò per determinare quale sia la linea, che meglio convenga per unire con una strada ferrata Milano e Venezia, e l’importanza dell’argomento ben meritava una seria discussione. Dopo aver letto e meditato quanto si pubblicò in proposito, e provveduto di qualche cognizione tecnica e di località, parvemi dovere di buon cittadino il far conoscere i risultati delle mie indagini. Io mi guarderò dall’esagerare con le parole gli immensi danni cui vanno incontro le città del Regno Lombardo-Veneto, e gli interessi dei signori Socj azionisti deviando dalla linea da essi medesimi indicata e trascelta, allorché nel 1836 ne chiesero il privilegio a S. M. I. R.

In queste poche pagine, rispettando l’opinione altrui, non parleranno che i fatti.

Esaminando la questione colla vista di conseguire l’interesse generale lascio in disparte ciò che riguarda particolarmente la deviazione desiderata dai signori Bergamaschi. Ove si ammettesse la sostituzione della linea Milani lunga kilom. 271, che passerebbe per Vicenza, Verona e Brescia, a quella chiesta in origine dalla Società, lunga soltanto kilom. 247, che tocca Orzinovi; Soncino ecc., troverei ragionevolissima la loro pretesa di far passare la linea principale per Bergamo, quale città provinciale più commerciale di tutte le altre, allungandola di altri kilom. 14, e quindi in totale più lunga di kilom. 38 di quella chiesta in origine dalla Società. Ma è appunto una tale sostituzione, che io denuncio per una vera calamità, la quale si può facilmente evitare col seguire la primitiva linea colle sue diramazioni assecondando in pari tempo le giuste brame di Bergamo e di Monza, senza punto sagrificare con sì vizioso giro l’interesse, ed il comodo di tutte le altre città del Regno, e specialmente delle due Capitali.

Prego i miei leggitori ad accompagnare coll’occhio sui tipi e sui prospetti comparativi qui annessi, i confronti istituiti fra la primitiva linea


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