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D’ITALIA 120

famiglie che possiedono castella & giurisditioni, con titolo di contì, in diversi luoghi del Frioli, fra quali sono chiariss. & illustri i Savorgnani persone di valore nell’armi & nelle lettere, de quali Hieronimo fatto nobile Vinitiano, fu del consiglio di Pregadi in Venetia, cosa non occorsa giamai in quella Repub. in alcun forestiero. Di questi fu figliuolo, Giulio Mario Marc’antonio, & Ascanio. Furono per avanti illustri Giovanni & Nicolò. Vive hora Vrbano. I Torriani, o dalla Torre già Signori di Milano, come s’e detto altrove, & di questi vive il conte Hieronimo & Monsignor Michele Vescovo di Ceneda, con altri figliuoli del detto conte, & di questi ne sono in diverfe altre città d’Italia. I Coloredi. I Strasoldi, i Cavalcanti, i Valvassoni, i Fratina, i Porciglia, & altri con titolo di conti nella patria.


VERONA.


Communemente si ripone ne i Veneti, e nella Marca Trivigiana. Ella è non meno fortificata dal fiume Adice, che dalla parte di terra, e molto ben presso i colli edificata (ch’ai mezo si riguardano) & ornata di nobili, e magnifichi edifici, habitati da nobili, e civili popoli. Fra i quali edificij vi è la chiesa catedrale molto antica, & il tempio dt S. Anastagia de i frati predicatori. Evvi il grande anfiteatro, molto antico, dal uolgo Harena nominato, da L. V. Flaminio fabricato, secondo una tavola di marmo ritrovata nella chiesa di San Fidriano di Lucca,con tal’Inscrittione L.V. Flaminius Rom. ConS. ac universae Graciae Domitor, Amphitheatrum Veronae proprijs sumptibus erexit anno ab Vrbe Condita. D. III. Questo è uno de’ maggiori Anfiteatri d’Italia Et chi vuol curiosamente veder di quanta grandezza fosse, legga il 2. li. dell’antichità di Verona fatto da Torello Saraina Veronese, huomo d’alto, & curioso ingegno. Vi era etiandio ne’ tempi antichi un Teatro, Con molti altri archi trionfali com’egli in detto libro ad uno ad uno con detti edificij, disegna e descrive. De i quali edificij oggidì pochi in piede interi si veggono. Ora vi sono 4. bei ponti sopra l’Adice, che congiungono amendue le rive di quello insieme. Quivi è l’aria molto fertile, e fono i cittadini civili, magifichi e splendidi, & di aspetto giocondo, d’ingegno alto, & alle lettere molto disposti. Abbonda questa città delle cose non solamente necessarie per il viver degli huomini, ma ancora per le delitie. Ha nobilissimo territorio & produce frumento, vino, olio, & altri frutti molto copiosamente. Se ne cavano lane fini in grande abbondanza in tal maniera, che se ne cava gran guadagno da i cittadini. Fu soggetta a Romani, essendo in fiore la Maestà del loro Imperio, come chiaramente si può conoscer dalla scrit