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L'APPARIZIONE
ROMANZA
Crudo ed avaro, nel suo castello
Viveva il Conte del Meloncello,1
Quindi nessuno ci volea ben.
Trattava i figli come serpenti,
E, dice un libro, che ai suoi serventi
6Il pane e l’acqua ci dava appen.
Il primogenito di nome Augusto
Era un bel giovine svelto e robusto,
Che l’ammiravano per la città.
Membro dei Reduci dalle Crociate,
Molte godevasi maccaronate
12Coi Soci, e andavano di qua e di là.
Lo seppe il padre che, all’olmo andato,2
A sè un sicario tosto chiamato,
Mettere il figlio fece in prigion;
Cavar gli fece l’elmo e lo scudo
E in una torre lo mise nudo
18Ed era, ahi vista! senza i calzon!