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argia sbolenfi 203


Discendeva così fantasticando
          Intorno a questa sua doglia novella,
          e sospirava fieramente, quando
          68Vide dal bosco uscire una donzella
          Che raccogliendo fior venia cantando
          Soavemente, e la persona bella
          Di tal vivo desio lo prese e punse
          72Che spronò Brigliadoro e la raggiunse.

Si trasse l’elmo, dall’arcion si sporse
          E con voce tremante amor le chiese.
          Lentamente a mirarlo il viso torse
          76La giovinetta ed a sorrider prese.
          L’occhio le scintillò, ma quando scorse
          La croce sull’usbergo e sul pavese,
          La scintilla si spense ed il sorriso
          80Subitamente le sparì dal viso.

E disse: «Cavalier, tu porti in petto
          Del Dio che adori il segno e la dottrina.
          Tu segui Gesù Cristo, io Maometto;
          84Tu sei di stirpe Franca, io Saracina;
          Io cingo fiori al capo e tu l’elmetto,
          Tu sei nato possente ed io tapina;
          Vanne e ti basti sol ch’io ti confessi
          88Che t’amerei se tu a Macon credessi.»