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ELEZIONI
Musa mia dolce, che le alterigie
De’ carmi arcigni non hai sul viso,
3Tu che rallegri l’ore mie grigie
Di stravaganti scoppi di riso
E volentieri mostri la pelle
6Dai larghi strappi de le gonnelle,
Musa mia dolce, vieni, discendi
A la solinga mia cameretta;
9Avide ai baci le labbra tendi,
Libera i lacci de la fascetta,
Sciogli la chioma bruna e ricciuta
12E chiudi l’uscio. L’ora è venuta,
L’ora in cui l’odio fermenta e invade,
Lurida peste, le menti e i cuori;
15In cui la gente giù per le strade
Rutta bestemmie, rece rancori
E, masticando laide querele,
18Inghiotte o sputa veleno e fiele.